Allagamenti ed erosione. A Focene, i residenti di Mare Nostrum si preparano a un altro inverno difficile. I lavori annunciati dall’amministrazione non sollevano i cittadini.
Strade e giardini si trasformano in piscine, i tombini si allagano, nelle case entra acqua mista a feci e uscire di casa diventa impossibile. E’ il terribile scenario, quasi surreale, con il quale sono costretti a convivere i cittadini di Mare Nostrum a Focene. Ogni anno, con l’arrivo delle prime piogge l’incubo si ripete. Gli interventi promessi recentemente dall’amministrazione non sollevano gli abitanti che chiudono altri tipi di soluzioni.
“Hanno parlato di pulizia di caditoie, che secondo me, da non esperta, sono dei bicchieri d’acqua in confronto a quello che fornisce la natura con le piogge – afferma Antonella Gaglioli, del Comitato Emergenza Focene – Qui siamo al livello del mare ed è un lavoro inutile. Dobbiamo prendere altri provvedimenti. Hanno detto che tra un mese avremo la progettazione di questi interventi e inizierà una fase operativa. Queste sono frasi che si sentono minimo dagli anni 2000. Già ho ripetuto che queste chiacchiere almeno a me non interessano più. L’ultima volta che abbiamo avuto l’allagamento, cosa che accade tutti gli anni, non è stato possibile usare nemmeno i bagni, perché quello che tu ci metti dentro la mattina o il pomeriggio viene di nuovo fuori. Anche l’ASL dovrebbe intervenire.
Qui servirebbe una pompa sommersa per rigettare subito l’acqua al canale. Emergenza Focene l’ha chiesto tante volte. Ho mandato anche un PEC al consorzio. L’unica cosa che ci è rimasta è fare un’analisi delle acque: vediamo se ci sono veleni, materiali inquinanti. Qui non possiamo più stare con i bambini anche perché l’acqua diventa proprio infetta. Una volta ci è andata bene, due volte è andata bene, tre, ma abbiamo paura“. – conclude Gaglioli.
Servizio di Giorgia Perla
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