Il 20 ottobre seduta plenaria del Consiglio di Stato per la proroga fino al 2033 delle concessioni demaniali marittime. A Ostia 46 stabilimenti in bilico
Sono giorni di passione questi per i titolari degli stabilimenti balneari di tutta Italia. Sarà il Consiglio di Stato a pronunciarsi sulla validità delle leggi che “sospendono” la direttiva Bolkestein per prorogare fino al 2033 i diritti attuali sul demanio marittimo.
Questo mese troverà infatti una risposta, la questione relativa all’estensione delle concessioni balneari fino al 2033, stabilita dalla legge 145/2018. Il presidente del Consiglio di Stato Filippo Patroni Griffi ha fissato l’appuntamento al 20 di ottobre alle ore 10, in quanto, in base a ciò che si apprende dalla nota, alcuni componenti del collegio dell’adunanza plenaria nella data del 13 ottobre 2021 “sono impossibilitati a partecipare all’udienza in quanto impegnati nell’espletamento delle prove scritte del concorso a consigliere di Stato in qualità di membri della commissione di concorso”.
L’adunanza ha come obiettivo quello di varare una volta per tutte l’orientamento definitivo del massimo organo di giustizia amministrativa riguardo al delicatissimo tema del prolungamento delle questioni demaniali marittime a scopo turistico-ricreativo. Il supremo parere è richiesto dopo sentenze contraddittorie emesse dai Tar di diverse regioni, causa di conflitti col diritto Europeo. Nella fattispecie tutto è partito da due ricorsi, uno del comune di Lecce contro la sentenza 73/2021 del Tar della Puglia ed un altro riguardante il ricorso di una società privata contro la sentenza 504/2021 del Tar della Sicilia, anche questa riguardante l’estensione sino al 2033.
Il nocciolo della questione è che in base ad una nota del gennaio scorso del presidente del Tar di Lecce Antonio Pasca la direttiva regolatrice, la Bolkenstein, non è autoesecutiva e dunque senza una norma italiana che l’abbia recepita l’estensione delle concessioni sino al 2033 non può essere disapplicata dato che non esiste una altra norma italiana da applicare al suo posto.
Il Consiglio di Stato si interrogherà dunque sul fatto se sia doveroso o meno disapplicare da parte della Repubblica italiana leggi statali o regionali che prevedono proroghe automatiche alle concessioni demaniali.
Al riguardo si è espresso Gian Marco Centinaio, sottosegretario al ministero delle politiche agricole e senatore della Lega, essendo lui stato anche il “padre” dell’ultima legge sul tema varata sotto il Governo Lega-M5s, da ex ministro del Turismo: “Il premier Draghi ha detto quello che anche noi ci aspettiamo, visto che siamo in attesa della sentenza del Consiglio di Stato che dovrebbe arrivare il 20 ottobre. Vediamo che dirà. La speranza è che sia favorevole ed è quello che noi abbiamo portato avanti per la tutela del mondo dei balneari e degli imprenditori (con la legge che ha prorogato le concessioni balneari fino al 2033), secondo me – spiega Centinaio – quell’impianto di legge regge”. In particolare, evidenzia Centinaio “Noi abbiamo dato una proroga sapendo che nei 15 anni che ci sono fino al 2033, sarebbero state prese iniziative per definire una riforma del demanio”. In conclusione Centinaio spiega come ”Ovviamente il rischio di una sentenza negativa del Consiglio di Stato, che incida sulla proroga c’è. Tuttavia anche sulla base degli sviluppi di convegni e iniziative recenti è emerso che le concessioni riguardano beni, non servizi”.
Giova ricordare che la questione è di vitale importanza anche nel nostro territorio in quanto riguarda da vicino anche le concessioni di Ostia Lido, perché, come si ricorderà il X Municipio ne ha messe a bando ben 46: 37 di stabilimenti balneari (leggi qui) e 9 di chioschi e altre strutture (leggi qui).
canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link e digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.