Ardea, Graziella è stata uccisa da più colpi sulla testa

L’autopsia sul corpo di Graziella Bartolotta conferma la morte per trauma cranico. I carabinieri cercano un martello e tracce di sangue

la vittima che ha ricevuto più colpi alla testa

Graziella è stata uccisa da più colpi sferrati sulla sua testa. Le ferite mortali sono compatibili con un martello o una mazzetta da muratore e i carabinieri cercano il corpo contundente oltre che eventuali macchie di sangue dell’assassino.

L’autopsia conferma la morte per trauma cranico. I carabinieri cercano un martello e tracce di sangue

Sono queste le conclusioni dell’esame autoptico al quale è stato sottoposto il corpo di Graziella Bartolotta, la pensionata di 68 anni trovata cadavere martedì scorso nel suo villino di via del Pettirosso 82, ad Ardea (leggi qui). L’autopsia, effettuata lungo quattro ore al policlinico di Tor Vergata, ha indicato che le ferite mortali al capo della donna risalirebbero alla prima mattinata di martedì, a poche ore prima del ritrovamento del cadavere. Si tratterebbe di più colpi inferti alla testa da parte di un corpo contundente compatibile con un martello o una mazzetta da muratore: ciò farebbe escludere la morte come conseguenza di una caduta sul pavimento o contro i sanitari.

L’unico indagato resta il figlio Fabrizio Rocchi, 48 anni, che abita al piano seminterrato della stessa villetta (leggi qui). L’uomo continua a dichiararsi innocente e lo ha ribadito anche durante il lungo interrogatorio di ieri notte presso la compagnia carabinieri di Anzio, alla presenza del sostituto procuratore Vincenzo Bufano, titolare delle indagini. Separatamente è stata ascoltata anche la titolare dell’autonoleggio dove Rocchi ha affittato una Renault Twingo. Fabrizio Rocchi è assistito dall’avvocato Andrea Calcatelli, il legale d’ufficio nominato dalla procura di Velletri e ora diventato di fiducia.

Nella notte tra giovedì e venerdì i Ris dei carabinieri di Roma sono tornati nell’appartamento della vittima, alla ricerca di tracce biologiche e di sangue, magari del presunto assassino. Una nuova ispezione è stata effettuata nel pomeriggio di ieri intorno alle 17: i carabinieri hanno svolto rilievi nel giardino di Graziella e in quello del vicino di casa. Il villino della vittima confina con quello di un agente di polizia che per sua sicurezza dispone di un impianto di videosorveglianza. Sono quelle le telecamere che nella mattinata di martedì hanno registrato la presenza solo di Fabrizio Rocchi sul luogo del delitto. Gli investigatori sono impegnati a individuare tracce che possano dare riscontro alla presenza di sconosciuti che possano aver scavalcato il muro di cinta come ipotizzato dal figlio della vittima.

La moglie di Fabrizio Rocchi, Matilde, insegnante in una scuola di Ostia, dalle pagine de Il Messaggero ha voluto ribadire l’innocenza del marito. «Mi ha detto di stare tranquilla», ha spiegato. Secondo la nuora, la donna potrebbe essersi alzata da sola ed essere andata in bagno, per poi cadere e battere la testa. Sarebbe successo già altre volte.

Questa ipotesi, però sarebbe smentita dalle risultanze dell’autopsia per la morte sopraggiunta in seguito a più colpi alla testa.

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