Traghetti, stop alla tratta Civitavecchia-Cagliari: “Gravi ricadute occupazionali” (VIDEO)

I traghetti “Tirrenia” non effettuano più il collegamento con il capoluogo sardo. Gravi ricadute occupazionali. Il servizio di Riccardo De Paola

I traghetti “Tirrenia” non effettuano più il collegamento con il capoluogo sardo. Gravi ricadute occupazionali. Dopo lo stop con i trasferimenti per Arbatax è arrivato lo stop anche per la tratta Civitavecchia-Cagliari.

Così la Sardegna rimane sempre più isolata. “C’è bisogno di ripristinare la tratta”, dichiara così il presidente dell’autorità Portuale del Mar Tirreno Pino Musolino, “in modo di garantire a passeggeri, lavoratori e autotrasportatori quel diritto fondamentale qual è la continuità territoriale marittima”.

“L’interruzione è sicuramente preoccupante. Civitavecchia ha sempre rappresentato il porto di continuità territoriale. Il porto rischia di perdere 120mila passeggeri e 25mila mezzi pesanti con ricadute significative sotto il profilo occupazionale”.

Traghetti, stop Civitavecchia-Cagliari: lettera al ministro Giovannini

“Ho scritto al Ministro Giovannini venerdì scorso – spiega Musolino – Ci sono delle complessità. Non si può pensare di eliminare una linea del genere per tutelare la mobilità. Chiediamo al Governo di farsi carico di questa situazione”.

“Il trasporto marittimo rappresenta uno strumento per la continuità territoriale di passeggeri e merci ed ha quindi un alto valore strategico per lo sviluppo economico della Sardegna e del continente, ma, soprattutto, delle comunità portuali che sostengono, con il proprio impegno quotidiano, l’imprescindibile sforzo comune per assicurare il collegamento nazionale”.

“Nel periodo della ripresa, questa decisione – evidenzia ancora Musolino – risulta insostenibile per i manifesti sforzi compiuti nella ricerca, a tratti angosciosa, dell’equilibrio economico da parte delle imprese portuali, con fatali ripercussioni sul mantenimento dei posti lavoro. Risulta netto, infine, il grave contraccolpo sul mercato dell’Autotrasporto che si vedrebbe costretto ad una sicura perdita di competitività ed alla affannosa ricerca di soluzioni alternative in porti lontani o di azioni drastiche volte alla chiusura delle imprese, con chiare ricadute anche sotto il profilo della mobilità sostenibile e con grave pregiudizio allo sviluppo della intermodalità”.

“Per tutto quanto precede, si chiede un rapido quanto autorevole intervento volto a trovare una soluzione che implichi il mantenimento del servizio, nella certezza che questa amministrazione resta a disposizione per ogni utile approfondimento o intervento nei limiti definiti dalle norme che ne definiscono la propria condizione giuridica, in particolare riferimento alla governance del trasporto marittimo di cabotaggio con le isole”.

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