Bambini afghani a Fiumicino. Il poliziotto-prestigiatore li racconta: “Molto tristi”

Un poliziotto prestigiatore per i bambini in arrivo a Fiumicino dall'Afghanistan. E' la storia di Giuseppe di Coste, sovrintendente capo della Polizia Stradale

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Un poliziotto prestigiatore per i bambini afghani in arrivo a Fiumicino. E’ la storia di Giuseppe di Coste, sovrintendente capo della Polizia Stradale chiamato al terminal 5 dove vengono accolte le persone in fuga, per intrattenere i bambini con i giochi di prestigio.

“I bambini afghani che arrivano all’aeroporto di Fiumicino sono molto tristi, sono stati strappati alla loro terra di origine e sanno che non torneranno molto presto a casa. Soprattutto i più grandi – racconta all’Adnkronos Di Coste, ormai conosciuto al terminal 5 come ‘il mago Pinò’ – Con i piccolini è bastato poco a far scattare la scintilla del gioco ma piano piano sono riuscito a coinvolgere anche i più grandi. Oggi proprio mentre andavo via mi hanno fermato chiedendomi dei giochi anche a loro”.

Bambini afghani, i giochi del poliziotto-prestigiatore

Bambini afghani a Fiumicino. Il poliziotto-prestigiatore li racconta: "Molto tristi" 1

“I bambini afghani sono impazziti quando abbiamo giocato con gli aeroplanini fatti con la carta. La stessa reazione l’ho avuta quando ho tirato fuori i colori, ho avuto l’impressione che per alcuni fosse la prima volta. Ho avuto reazioni che esulavano dalle aspettative, tanto che i genitori venivano a ringraziarmi”.

L’idea è del Dipartimento di pubblica sicurezza. “Si sono accorti che stando lì tante ore in attesa delle procedure, perché molti arrivano senza documenti, i bambini erano distrutti – spiega Di Coste – Così giovedì mi hanno chiamato e mi hanno chiesto se potevo intrattenerli. Io faccio parte del Servizio di polizia stradale e così ho preso quello che avevo e sono andato subito a Fiumicino”.

“La mia passione per i giochi di prestigio è iniziata tanti anni fa, quasi 35 – aggiunge il sovrintendente capo della Polizia – È nato tutto per scherzo, poi sono stato negli Stati Uniti dove ho frequentato una scuola. Però io mi aggiorno costantemente e imparo trucchi sempre nuovi. Uno dei giochi che ha avuto più successo con i ragazzi più grandi è la sparizione di una sigaretta dentro una giacca“, racconta ancora Di Coste.

Un grazie per il lavoro e la sensibilità dimostrata è arrivata dall’Unicef. “Impossibile non trattenere le lacrime – afferma Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia – nel vedere le immagini e i video di queste bambine e questi bambini afghani con i cappellini della Polizia di Stato in testa sorridere felici mentre le agenti e gli agenti improvvisano per loro giochi di prestigio, disegni e intrattenimento di ogni tipo, riempiendoli di amore e attenzione”.

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