Ostia, furti sulla spiaggia libera di Castelporziano: l’esasperazione di residenti e turisti

Non c'è pace per chi vuole fare un bagno nel tratto di spiaggia tra Ostia e Torvaianica

Sui social, con allarmante frequenza, si susseguono le denunce di furti subiti lungo il tratto di spiaggia libera tra Ostia e Torvaianica conosciuto come “i Cancelli”.

L’ultimo furto denunciato ieri: due vetri infranti e una tavola gonfiabile sottratta

Il post è comparso ieri in un gruppo che condivide informazioni in tempo reale su quanto accade nel Decimo Municipio e nei suoi dintorni

Buonasera gruppo, oggi ai cancelli ho subito un furto dalla mia auto. Mi hanno rotto due vetri e hanno asportato un SUP grigio e azzurro con borsone nero“, spiega la vittima dell’odioso furto.

“SUP” sta per Stand Up Paddle. Si tratta di tavole rigide e gonfiabili da escursione, da onda e da gara il cui costo può arrivare fino a 3.000 euro.

L’uomo conclude il suo messaggio invitando gli altri utenti a segnalare la ricomparsa della tavola su forum o siti che si occupano della vendita di oggetti del genere.

I commenti dei residenti non si fanno attendere.

A me è successo nello stesso luogo. Hanno divelto lo sportellino della macchina“, racconta un utente, invocando una pattuglia che sorvegli la zona.

Gli risponde un’altra persona affermando che “c’è una volante che fa avanti e indietro dal primo all’ottavo cancello,ma a quanto pare non è sufficiente. Basterebbe mettere delle telecamere per risolvere il problema“.

C’è chi condivide la propria esperienza ventennale nell’area, fornendo una propria soluzione: “Nel lontano 1999 mi è successa la stessa cosa. Un signore mi consigliò di lasciare la macchina aperta. Faccio così da vent’anni, così possono comodamente vedere che non c’è nulla e mi risparmio di cambiare il vetro“.

Ma la vera resa sta forse in un altro commento dove una signora spiega laconicamente che “dove non ci sono i parcheggiatori abusivi che prendono 1 o 2 euro di pizzo, avvengono i furti“.

La soluzione? Pagare per non subire furti e danneggiamenti all’auto.

Una morale francamente inaccettabile, ma che descrive bene la rassegnazione di chi non si sente tutelato neanche quando si tratta di passare qualche ora spensierata al mare.

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