Il sequel di “Come un gatto in tangenziale” punta già nel titolo sulla suggestione della spiaggia di Coccia di Morto. Che, poi, è quella di Ostia
L’amministrazione di Fiumicino si dichiara orgogliosa per un film che costituisce un grosso evento e che accende i riflettori su una spiaggia che andrebbe rivalutata. “Ritorno a Coccia di Morto”, titolo del sequel “Come un gatto in tangenziale”, allude al tratto di costa tra Fiumicino e Focene. Ma nel film, com’era stato nell’episodio del 2017, le scene di mare riguardano tutt’altro lido: i protagonisti, infatti, fanno il bagno e si stendono sulla spiaggia dell’Idroscalo.
Nasce da una finzione cinematografica la “promozione” di Coccia di Morto, così com’è intesa da chi addirittura vorrebbe farvi una proiezione speciale direttamente sulla spiaggia. Si tratta del sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, che ha pubblicamente reso riconoscenza alla “fama” che il film ha attribuito alla sua costa. Una fama un po’ sinistra, a dire il vero, e pure immeritata, visto che il set è stato allestito sulla sponda opposta del Tevere.
Tutto nasce dalla fantasia degli sceneggiatori e del regista Riccardo Milani che nella scrittura del primo film hanno giocato a tutto campo sulla contrapposizione del mondo borghese del ricco Giovanni (Antonio Albanese) con quello dell’amarginazione sociale di Monica (Paola Cortellesi). Lui, esperto di analisi sociologiche per il Parlamento Europeo, vive nei quartieri alti della Roma bene, lei in un appartamento occupato del complesso Bastogi a Primavalle.
Ed è, ovviamente, quando si tratta di andare al mare che i due mondi propongono due visioni diverse di “vacanza” (leggi qui): lui la spiaggia radical-chic cara all’intellighenzia di sinistra di Capalbio, lei quella caciarona e verace di Coccia di Morto. Esattamente a questo punto che nasce la finzione cinematografica: sia nel primo episodio che in questo sequel la troupe ha girato all’Idroscalo di Ostia. La Coccia di Morto del set altro non è che la spiaggia libera davanti allo slargo di via degli Aliscafi.
In realtà pochi lo sanno ma quello per il cinema italiano è un luogo cult per i registi che vi hanno girato e per i film che lo raffigurano (Ostia set naturale). E’ qui che nel 1963 Dino Risi ha girato tutto l’ultimo degli episodi de “I mostri” interpretato da Vittorio Gassmann e Ugo Tognazzi. E’ il 1993 quando Nanni Moretti ci arriva sulla Vespa lungo i percorsi della sua gioventù narrati in “Caro Diario”. Nel 2007 Daniele Luchetti vi ambienta una scena di “Mio fratello è figlio unico”. Nel 2009 Sergio Castellitto ci porta le cineprese per “Su la testa” e ci torna nel 2017 con Jasmine Trinca che è “Fortunata” . Nel 2014 il bravissimo Pierfrancesco Favino vi interpreta il protagonista di “Senza nessuna pietà” di Michele Alhaique. Il docufilm “Punta Sacra” (2020) di Francesca Mazzoleni (leggi qui) racconta la poesia di quel luogo vincendo diversi premi internazionali.
Il bar sulla spiaggetta nel quale appare Claudio Amendola (Sergio, marito incarcerato di Monica) è una citazione dei film appena elencati.
“Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto” sarà dal 26 agosto nei cinema dopo le anteprime che si sono svolte il 13 e 14 agosto.
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