Rome Safe Tourism, autogol M5S: a Ostia promosse solo 9 spiagge libere su 33

Il Campidoglio incarica una società di certificazione di emettere un bollino di Safe Tourism per le spiagge libere ma solo nove rispondono ai requisiti di sicurezza

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Solo nove spiagge libere sulle 33 presenti a Ostia rispondono ai requisiti di sicurezza per il Safe Tourism. E, pure per quelle, ci sarebbe da ridire sul metodo individuato nella certificazione a garanzia dei bagnanti.

Il Campidoglio incarica una società di certificazione di emettere un bollino di Safe Tourism per le spiagge libere ma solo nove rispondono ai requisiti di sicurezza

E’ quanto deriva dalla lettura del report di Quaser Certiticazioni diffuso dal Comune di Roma relativamente a musei e spiagge libere sicure sotto il profilo igienico-sanitario per un turismo al riparo dal rischio contagio. Sono solo 9, sulle 33 elencate nel X Municipio (questa è la lista), le spiagge libere che hanno meritato il bollino di sicurezza certificata: Grigia-Bau Beach (lungomare Duca Abruzzi  72), Cotto (piazza Willy Ferrero), Ocra (lungomare altezza via Cagni), Senape (lungomare altezza via del Sommergibile), Limone (lungomare altezza via del Sommergibile), Rosa (lungomare altezza via dell’Idrovolante), Sabbia (piazza Scipione l’Africano), Verde (piazza Scipione l’Africano), Bahia (lungomare Paolo Toscanelli). Ora, a parte errori di collocazione – la Verde è l’ex Faber Beach di via Pasqui – restano fuori dalla certificazione le altre spiagge libere urbane, Castelporziano e Capocotta, cioè la stragrande maggioranza degli arenili pubblici. Basti dire che solo il km di arenile di ponente è considerato “sicuro”.

Esulta, a sproposito, il consigliere comunale M5S Paolo Ferrara, da molti considerato proconsole ostiense per conto della sindaca. “Il lavoro fatto bene paga – commenta sul suo profilo social – Le spiagge libere di Roma Capitale ricevono la certificazione ‘Roma Safe Tourism’. Sono state ritenute sicure e in grado di sostenere la ripresa economica della filiera produttiva-turistica post Covid19. I criteri sono stati esaminati in base alle raccomandazioni dell’Istituto Superiore della Sanità, alle linee guida delle principali Associazioni di categoria, alle linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni e alle più recenti normative nazionali e regionali, in particolare per quei settori produttivi che si basano sull’aggregazione di persone. Dunque un premio al lavoro fatto sulle spiagge libere di Ostia, Castelporziano e Capocotta”.

A parte il fatto che Bahia è una spiaggia libera attrezzata in gestione ad un privato (quindi Municipio e Comune non hanno ruolo), e mettendo da parte la bugia sulla certificazione rilasciata anche per Castelporziano e Capocotta (l’elenco è consultabile in questo link), ci sarebbe poi da ridire sui criteri che consentono di attribuire il bollino di sicurezza. Per esempio “Vagliatura meccanica giornaliera” (punto 3), “Pulizia dei servizi igienici e dei bagni chimici attraverso areazione, pulizia e sanificazione” (punto 4), “Misurazione all’ingresso della temperatura” (punto 6), “Distanziamento degli ombrelloni almeno di 3m” (punto 12) e “Vietare le attività ludico-sportive, giochi di gruppo o intrattenimenti musicali” (punto 14): siamo sicuri che questi requisiti vengano rispettati anche sulle spiagge certificate?.

Il regolamento e i relativi risultati fanno ridere già così – commenta Paula Felipe De Jesus di Labur, Laboratorio UrbanisticaQuindi, ad esempio, la spiaggia SPQR non l’ha ottenuto altrimenti come facevano ad occupare la spiaggia interamente per attività ludico/sportive? E le altre spiagge libere dunque non rispettano questi standard?”.

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