Attacco hacker alla Regione Lazio: conto alla rovescia per il riscatto

Arrivata la richiesta di riscatto: 72 ore di tempo a partire dal 4 agosto per pagare 5 milioni di euro in bitcoin

La richiesta di riscatto esiste. La somma richiesta sarebbe di 5 milioni di euro da versare in bitcoin. Entro 72 ore a partire da ieri, mercoledì 4 agosto.

Arrivata la richiesta di riscatto: 72 ore di tempo a partire dal 4 agosto per pagare 5 milioni di euro in bitcoin

I termini della “trattativa” con i pirati informatici che tengono sotto scacco la Regione Lazio (leggi qui) sono stati formulati sui pc dell’Ente con una schermata nera e un beffardo ‘Hello Lazio’ con cui esordisce il messaggio in lingua inglese. Per sbloccare la situazione i pirati telematici indicano un link che una volta cliccato apre la trattativa per il pagamento.

La situazione quindi, è «complessa e soggetta ad evoluzione», assicurano fonti qualificate. Il virus ha criptato le informazioni rendendole inaccessibili agli operatori della Regione Lazio e contestualmente le ha copiate. Secondo indiscrezioni, se non verrà pagato il riscatto, gli hacker minacciano di vendere i dati sul dark web con evidenti violazioni della privacy di tutti i residenti della regione e con il conseguente rischio di “clonazione” delle identità.

E’ una corsa contro il tempo, dunque, quella che vede impegnate la Polizia Postale e le forze di polizia internazionale. All’Europol si è aggiunta nelle ultime ore la statunitense Fbi. Obiettivo degli investigatori, incrociando anche i dati forniti dall’estero, è individuare eventuali similitudini con altri attacchi fatti in passato con ransomware cryptolocker avvenuti in Italia e anche all’estero. Una azione molto probabilmente pianificata da settimane, se non da mesi. La preoccupazione degli inquirenti è circoscrivere «l’infezione» in modo da preservare il rischio che l’attacco si possa diffondere anche ad altre strutture, a cominciare dalle Asl.

Alle pesanti accuse formulate dal generale in congedo Umberto Rapetto (esperto informatico del Gruppo Anticrimine Tecnologico delle fiamme gialle) di grave “impreparazione” da parte della Regione Lazio rispetto agli attacchi informatici, ha replicato l’assessore Alessio D’Amato (leggi qui) sottolineando che da tempo l’amministrazione ha affidato al gruppo Leonardo la cybersecurity. Affermazione smentita dal gruppo di tecnologia avanzata controreplicato dall’assessore: “il contratto tra LazioCrea e Leonardo è chiaro e non ha bisogno di commenti“.

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