Roma: carenza di personale nelle biblioteche. I sindacati minacciano la chiusura

La denuncia arriva dai sindacati di categoria che lamentano scarse risorse in organico e gravi difficoltà nella gestione delle strutture

biblioteche roma

Carenza di personale nelle biblioteche di Roma. La denuncia arriva dai sindacati di categoria che lamentano scarse risorse in organico e gravi difficoltà nella gestione delle strutture. Tutti fattori che a settembre potrebbero significare servizi ridotti o addirittura il rischio chiusura.

Biblioteche di Roma, sindacati: “Qualcosa non va, senza personale a settembre rischio chiusura”

Nonostante l’impegno dei bibliotecari e dei dipendenti in servizio nelle strutture comunali, qualcosa non va. CGIL, CISL, UIL, CSA e USI portano all’attenzione una problematica che nei prossimi mesi potrebbe ingigantirsi, creando non pochi disagi ai cittadini romani.

Abbiamo chiesto più volte un appuntamento con l’Assessorato alla Promozione Culturale, la richiesta è anche stata avanzata a quanto ne sappiamo tramite il Commissario dell’Istituzione Vittorio Bo, ma non abbiamo avuto nessuna risposta. – scrivono i sindacati –
Entro settembre sarebbe molto utile che l’Assessore prendesse nota di tutto ciò che è necessario fare per far sì che il servizio possa essere rilanciato e siamo disponibili ad un incontro. In caso contrario, ci saranno gravissime difficoltà per gestire in modo efficiente le richieste dei cittadini e come sindacato saremo costretti ad una forte iniziativa sindacale, non escludendo la chiusura delle Biblioteche“.

Cosa preoccupa i sindacati?

Tra gli aspetti che preoccupano maggiormente i sindacati c’è sicuramente la carenza di organico.

Nel 2006 le unità operative in 35 sedi erano 367; nel 2021 il personale è sceso a quota 239 per un totale di 40 sedi aperte e a fronte di un ampliamento del numero dei servizi centrali e periferici. Tra questi ad esempio i Bibliopoint, che sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi tre anni e sono attualmente 40 rispetto ai 15 precedenti.

Inoltre, la carenza di organico sarebbe evidente anche per altri profili professionali, tra cui il personale: economico/amministrativo, comunicazione, informatico-telematica e tecnica.

Cosa si sta facendo per questa situazione vista anche la riapertura del servizio al pubblico che si amplierà progressivamente sino alla normalità (Covid permettendo)? – si chiedono i sindacati – Che fine hanno fatto i Funzionari di Biblioteca neo assunti? Hanno vinto un concorso al Comune di Roma per fare i bibliotecari ed essere dunque assunti nelle biblioteche pubbliche della Capitale. Eppure sono stati impiegati negli uffici dei Municipi e dei Dipartimenti con mansioni diverse rispetto a quelle previste. C’è chi è finito ad esempio al dipartimento Trasformazione digitale o a quello delle Politiche abitative, chi al Dipartimento Sport e chi nei tanti uffici dei Municipi I, II, XII, XIV, XV, dall’anagrafe all’economato, dall’ufficio tecnico cavi e passi carrabili a chi si occupa delle graduatorie per le assegnazioni degli alloggi Erp, di residenza popolare. Insomma, fanno tutto fuorché le mansioni previste, come la catalogazione di volumi, libri, la gestione degli archivi, la cura delle biblioteche. Sono persone e risorse impiegate malissimo e ne chiediamo l’immediata riassegnazione a Biblioteche di Roma”.

Inoltre sembrerebbe che Roma Capitale non abbia previsto posizioni per Bibliotecari nei nuovi concorsi in essere in queste settimane.

Tra gli altri aspetti a preoccupare di più i sindacati, la scarsa conoscenza del servizio, il bilancio e le attività.

Il servizio  – spiegano i sindacati – non è conosciuto dal 67 per cento dei cittadini romani. Le previsioni di bilancio sembrerebbero assestarsi a meno di 20 milioni di euro e su questo vorremmo conoscere quanto si sta predisponendo in termini di risorse economiche nelle Previsioni triennali di bilancio e Piano Programma 2021. Infine, la maggior parte delle attività decentrate, più del 90%, sono a costo zero grazie all’inventiva del personale. Ci chiediamo infine quale piano d’investimenti o di finanziamenti è allo studio per le sedi. la comunicazione, le attività culturali non solo centrali, l’acquisto di documenti (libri, eBook, ecc), l’innovazione tecnologica, la formazione e l’aggiornamento del personale e anche, repetita iuvant, come s’intende reperire il personale necessario vista la carenza d’organico evidente.

Per questi motivi ripetiamo la richiesta d’incontro con gli Assessori capitolini. Se così non sarà a settembre la protesta sindacale sarà inevitabile. Biblioteche di Roma non merita questa situazione di mancanza di attenzione e soprattutto non la meritano le cittadine e i cittadini romani“. – concludono CGIL, CISL, UIL, CSA e USI

La richiesta ai candidati sindaco

Intanto alla luce delle prossime elezioni amministrative, sui social c’è chi chiede ai candidati sindaco di Roma un occhio di riguardo nei propri programmi per il rilancio delle biblioteche comunali.

Valorizzare la presenza delle biblioteche comunali sarebbe una grande opera di rigenerazione urbana e di promozione della lettura e della Cultura – scrive Antonio sul gruppo “Amo Biblioteche di Roma” – Tra settembre e ottobre la città andrà al voto. Ci auspichiamo che nei programmi dei candidati Sindaco per Roma Capitale ci sia posto per un rilancio delle Biblioteche di Roma che sinora non ha mai avuto finanziamenti simili ad altre grandi città come Milano, Torino e non parliamo di Parigi. Roma non arriva a 7 euro procapite per cittadino, spendono quasi il doppio Milano, Torino e anche Bologna. Parigi spende quasi quattro volte di più. Inoltre Roma da tempo attende l’apertura di una nuova e più grande Biblioteca Centrale per Bambine bambini, Ragazze e ragazzi. Sarebbe una svolta di civiltà un segnale di questo tipo”.

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