Ostia Antica: scaduti i termini dell’Ordinanza del Tribunale di Roma, che avevano accolto il ricorso dell’Ass. Luca Coscioni e stabilito il termine di sei mesi per l’eliminazione della barriera architettonica dal Ponte Pedonale. In quelle condizioni di inaccessibilità, il Giudice civile Lilla De Nuccio, aveva ritenuto il Ponte pedonale discriminatorio verso le persone diversamente abili, nella sentenza emessa alla fine del 2020.
Dopo l’Ordinanza del Tribunale di Roma, nulla è stato fatto per abbattere le barriere architettoniche della Stazione di Ostia Antica
Proprio a seguito di quella storica sentenza dello scorso dicembre, ne avevamo parlato in questo articolo (leggi qui), con l’ottimismo di chi, di fronte ad un’Ordinanza così dura poteva aspettarsi finalmente il risultato di un intervento. Ma così non è stato.
Il termine molto preciso dei sei mesi dalla data di pubblicazione dell’Ordinanza del tribunale di Roma (N. R.G. 82452/2017), del dicembre 2020, entro i quali l’Amministrazione Comunale, avrebbe dovuto superare la barriera architettonica oggetto del ricorso, e provvedere al risarcimento economico dell’Associazione Luca Coscioni, è stato infatti ampiamente superato, e il cavalcavia è ancora totalmente inaccessibile alle persone con difficoltà di deambulazione.
La cosa altrettanto grave, è anche la mancanza all’orizzonte, quantomeno di una bozza di intervento, o proposta in discussione, per la risoluzione di una problematica nota all’Amministrazione pubblica da diversi anni, anche secondo quanto risulta dalla documentazione agli atti, che mostra nel 2017, l’elaborazione di una stima dei costi per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che non è stata più seguita da altri step che potessero finalizzarla.
Con una nota trasmessa oggi, Marco Possanzini (Sinistra Italiana X Municipio), fa un salto indietro al 2015, chiarendo anche un altro passaggio importante sulla vicenda che fa riferimento all’installazione degli ascensori, una misura necessaria per rimuovere la barriera architettonica costituita dal Ponte pedonale di Ostia Antica:
“L’installazione degli ascensori – dice Possanzini – necessita di un’attenta conoscenza sotto il profilo tecnico dello stato dei luoghi, e in particolare della condizione reale del cavalcavia. Questo – prosegue – va detto con chiarezza perché nel verbale del 2/11/2015, allegato agli atti, il rappresentante dell’Ufficio tecnico dei Vigili Urbani sostenne che il cavalcavia andava demolito in quanto non in grado di sostenerne il peso, e con una nota del 4/10/2017 si stimava il costo per una serie d’interventi necessari e propedeutici all’installazione degli elevatori”.
Nulla di tutto questo è stato poi fatto, e per giunta, su un intervento limitato alla riverniciatura del ponte, non preceduta da alcun trattamento anti corrosione, l’ossido sta riaffiorando e il deterioramento del metallo esercitato da agenti atmosferici, sta purtroppo avanzando.
Eppure, la Stazione di Ostia Antica, necessiterebbe di una cura e un’attenzione maggiore, anche in quanto fondamentale punto di arrivo per l’accesso agli Scavi Archeologici di Ostia Antica, in continuo miglioramento nella corsa al riconoscimento internazionale, con il Marchio del Patrimonio Europeo, del quale è stato recentemente insignito (leggi qui).
Ma è principalmente nell’uso quotidiano di centinaia di pendolari, che viene fuori l’enorme limite di cui invece si macchia, l’impraticabile barriera architettonica di cui nessuno si interessa realmente, con altri aspetti anche legati alla pavimentazione, fortemente sconnessa e su tutti il ponte pedonale inaccessibile, che trasforma in un incubo chi deve passare dall’altra parte.
Tutta una serie di barriere architettoniche insomma, che per obbligo di legge, dovrebbero essere abbattute e non ignorate, come accaduto perfino con una specifica Ordinanza firmata da un Giudice, e non rispettata nei termini.
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Ostia Antica, il ponte pedonale è discriminatorio: la sentenza del Tribunale