Roma, raddoppiati in un anno gli ammonimenti per violenza domestica

Questura di Roma, dallo strumento dell'Ammonimento al trattamento del soggetto maltrattante: sottoscritto il Protocollo "Zeus" contro la violenza domestica

Roma: il Questore di Roma, Mario Della Cioppa, e Carla Maria Xella, Presidente del “Centro Italiano per la Promozione della Mediazione”, hanno sottoscritto questa mattina il protocollo “ZEUS”. Consentirà di ampliare l’efficacia dell’Ammonimento del Questore, per le condotte riconducibili alla violenza domestica e agli atti persecutori, intervenendo sul soggetto autore del maltrattamento, prima che si arrivi a condotte che sono penalmente punibili. Solo nel 2020, il numero degli ammonimenti adottati per violenza domestica, sono raddoppiati, passando da 55 dell’anno precedente ai 110.

Questura di Roma, dall’Ammonimento al trattamento del soggetto maltrattante: sottoscritto oggi il Protocollo “Zeus” contro la recidiva nei casi di violenza

Il Protocollo “Zeus” promosso dal Ministero dell’Interno-Direzione Centrale Anticrimine, costituirà un modello d’azione innovativo ed efficace, che, come premesso, amplierà l’efficacia dello strumento di natura amministrativa dell’Ammonimento del Questore, offrendo all’ammonito un percorso trattamentale, a cura di una equipe di professionisti, specializzati nel trattare le persone con problemi relazionali, che opera nell’ambito del CIPM Lazio.

Il percorso che farà l’ammonito, attraverso un ciclo di colloqui, nell’ambito del quale lo stesso ha la possibilità di riflettere e ricostruire, sul piano emotivo e cognitivo, le vicende che lo hanno condotto a comportamenti violenti, punta a un cambiamento profondo con l’obiettivo finale di incidere sui condotte recidive.

“Si è infatti convinti – dichiara il Questore – che i comportamenti violenti non esplodono all’improvviso, ma sono preceduti da malfunzionamenti relazionali caratterizzati da dinamiche di escalazione tant’è che, come noto, i femminicidi, nella maggior parte dei casi, sono precorsi da atti persecutori e/o episodi di maltrattamenti maturati in un contesto di isolamento di vittima e autore. Anticipare la soglia di protezione –  conclude – intercettando i comportamenti che integrano i cosiddetti reati “sentinella” e impedire che vengano portati ad ulteriori e più gravi conseguenze, riducendo il rischio di recidiva, è il fine di questa strategia condivisa tra la Questura di Roma e il CPIM Lazio”.

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I numeri della violenza e lo strumento dell’Ammonimento come “cartellino giallo”

L’ammonimento è uno strumento importante perché, prima che si arrivi ad ambiti da procedimento penale e a condotte che sono penalmente punibili, è possibile intervenire sul soggetto maltrattante evidenziando il disvalore sociale e penale della condotta. E’ una sorta di “cartellino giallo”, che avverte la persona che quello che sta accadendo è un fatto non accettabile e pericoloso.

Nell’anno 2020 sono stati adottati un numero maggiore di ammonimenti per violenza domestica – da 55 dell’anno precedente ai 110 nel 2020 – che è l’aspetto che preoccupa di più perché avviene nell’ambito familiare, mentre per le condotte di atti persecutori sono stati ammoniti 43 soggetti.

“L’attenzione rivolta al contrasto di tale complesso fenomeno criminale – spiega la nota – e alla tutela delle vittime, ha portato ad una riflessione generale sulla necessità di “prendersi carico anche di chi agisce con violenza” integrando le disposizioni legislative con norme tese al suo recupero. Difatti l’art.3 comma 5 bis della Legge 15 ottobre 2013 n. 119 stabilisce che, quando il Questore procede all’ammonimento, informa senza indugio l’autore del fatto circa i servizi disponibili sul territorio inclusi i consultori familiari, i servizi di salute mentale e i servizi per le dipendenze, finalizzati ad intervenire nei confronti degli autori di violenza domestica o di genere”.

“Pertanto – conclude la notacon il protocollo Zeus in sede di notifica dell’Ammonimento, al soggetto maltrattante verrà fissato un appuntamento con il CIPM Lazio per intraprendere il trattamento volto al miglioramento della gestione delle emozioni, nella  convinzione che intervenire all’inizio della spirale della violenza è determinante per prevenire la degenerazione dei primi atti, affinché colui che li ha commessi possa ” fermarsi prima”.

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