Termini, ghanese semina il panico con un coltello: la polizia gli spara per fermarlo (VIDEO)

Prima di essere bloccato, l'uomo ha inveito contro gli agenti brandendo il coltello ed è anche salito in piedi su un motorino per scappare.

Panico ieri pomeriggio nei pressi della Stazione Termini, a Roma. Un pluripregiudicato ghanese ha inveito contro la polizia brandendo un coltello da cucina. Per fermarlo gli agenti sono stati costretti a sparargli.

Roma: ghanese semina il panico a Termini. Gli agenti gli sparano per fermarlo

Sono immagini davvero forti quelle che hanno immortalato l’aggressione di ieri pomeriggio nei pressi della Stazione Termini di Roma, da parte di un 44enne ghanese, con diversi precedenti penali.

Il video, girato da un cittadino all’interno di un’auto in sosta, fa vedere il momento della colluttazione tra il pluripregiudicato e i poliziotti in Via Marsala, intorno alle 19.00 di sera.

Dalle immagini e dalle ricostruzioni dei testimoni, sembra che il 44enne ghanese, armato di coltello, si aggirasse per lo scalo ferroviario seminando terrore e panico tra i presenti. Notato da un vigilantes, l’uomo è stato subito raggiunto dalla Polfer di Roma.

A quel punto è iniziata la bagarre: il cittadino africano – sempre con il coltello in mano-  ha cominciato ad inveire contro i poliziotti che lo avevano accerchiato.

Un agente ha provato a disarmarlo, colpendolo al braccio, ma l’esagitato non ha desistito, arrampicandosi anche su un motorino, per sfuggire alle forze dell’ordine. Non pago, ha sfidato un poliziotto urlandogli “spara, spara“. E proprio in quel momento  – come si vede dal video – si è sentito un colpo di arma da fuoco.

L’agente avrebbe esploso un colpo di pistola all’altezza dell’inguine in modo da fermarlo. Il ghanese ha proseguito la sua corsa per qualche metro, prima di accasciarsi a terra ed essere bloccato dai poliziotti.

Da quanto si apprende l’uomo non sarebbe in pericolo di vita.

termini ghanese

L’intervento di ieri sera alla stazione Termini – sostiene il portavoce dell’associazione nazionale funzionari di polizia, Girolamo Lacquanitiripropone con urgenza il tema delle pistole ad impulsi elettrici da destinare alle forze dell’ordine.  Solo la calma ed il sangue freddo dei poliziotti intervenuti ha fatto sì che nessun incolpevole cittadino rimanesse ferito, costringendo un poliziotto a sparare ad una gamba all’uomo che nel frattempo si era spostato, sempre armato, in via Marsala”.

Lacquaniti ha poi ribadito come le pistole ad impulsi elettrici rappresentino un indispensabile strumento per affrontare le sempre più frequenti dinamiche operative dove soggetti armati e fuori controllo espongono gli operatori delle forze di polizia a enormi rischi.

A quanti mostrano perplessità nella necessità di dotare le donne e gli uomini delle forze dell’ordine di tali strumenti, ribadiamo che le pistole ad impulsi elettrici rappresentano lo strumento meno lesivo è più efficace per tutelare l’integrità fisica di tutti: cittadini, forze di polizia e delinquenti stessi. Ci auguriamo – conclude il portavoce – che questo ennesimo episodio, peraltro gestito con grandissima professionalità dagli agenti intervenuti, possa essere l’occasione per una riflessione definitiva sulla necessità ed urgenza di ammodernamento dell’armamento delle forze di polizia“.

Identità e precedenti dello straniero

L’individuo, I.A. , di 44 anni, sedicente cittadino ghanese, con numerosi precedenti di polizia,  per atti di violenza contro là persone, è stato disarmato, immediatamente soccorso e trasportato presso l’Ospedale Umberto I, ove, d’intesa con l’Autorità Giudiziaria, è tuttora piantonato in stato di arresto per i reati di tentato omicidio, porto abusivo d’arma, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale.

L’uomo si era già reso responsabile di alcuni episodi che ne avevano connotato la pericolosità sociale: in passato aveva danneggiato alcune statue sacre presenti in alcune Chiese di Roma, manifestando poi ai poliziotti atteggiamenti di odio nei confronti della religione cristiana. Inoltre, ad aprile 2020 , era stato sorpreso più volte in piazza San Pietro e denunciato per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale nonché per offesa a una confessione religiosa e nel giugno di quest’anno è stato nuovamente denunciato per danneggiamento e lesioni in quanto resosi responsabile di lancio di bottiglie contro il centro islamico di Via San Vito a Roma; circostanza in cui è rimasto ferito anche l’imam.

Sulla posizione del cittadino straniero, irregolare sul territorio italiano, sono emerse difficoltà legate all’attribuzione della nazionalità dovute alla mancata conclusione delle procedure di riconoscimento presso le Autorità Consolari del Gambia, Costa d’Avorio, Nigeria e Ghana avviate nel 2017 che hanno reso non eseguibili le procedure di espulsione a suo carico.

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