Ostia, un aereo sommerso diventa meta turistica dei subacquei (VIDEO)

Il relitto di un aereo americano è adagiato in fondo al mare di Ostia dal 1955. Ecco le immagini che lo mostrano per la prima volta

Sul fondo del mare a largo di Ostia, giace dal 1955 a meno di 30 metri di profondità, il relitto di un aereo americano. Si tratta di un caccia McDonnell F2H Banshee, che si ammarò per esaurimento carburante e del quale possiamo mostrare per la prima volta le immagini, grazie alle riprese effettuate dal team della Blu Marlin Diving Center del Porto turistico di Roma, in una delle tante immersioni di ieri realizzate anche alla scopo di ritrovare il relitto.

Un aereo americano si trova in fondo al mare di Ostia dal 1955. Ecco le immagini che lo mostrano per la prima volta

Non è un mistero la presenza di relitti a largo di Ostia e di quel relitto in particolare, segnato anche sulle carte nautiche, come ci racconta Sabrina Macchioni amministratrice della Blu Marlin Diving Center presso il Porto Turistico di Roma. Lei era nel gruppo che ha fatto ancora una volta l’avvistamento proprio ieri mattina, di ciò che resta del caccia americano che da oltre 60 anni è adagiato a in fondo al mare, a poca distanza dalla Costa del Litorale romano (nel video).

“Ci sono voluti diversi tuffi per individuarlo – spiega Sabrina Macchioni – non era facile trovarlo perché è posizionato in un punto un po’ isolato, così come diversi altri relitti di cui conosciamo la presenza. Ma alla fine lo abbiamo individuato, ancora visibile per buona parte anche se letteralmente bloccato dalle reti. E naturalmente abbiamo provveduto nella stessa giornata di ieri a segnalarlo alla Capitaneria di Porto”.

“Siamo stati fortunati – aggiunge – perché questo relitto si trova ad una profondità inferiore ai 30 m, che sono più o meno il tipo di immersioni che facciamo noi come scuola di sub. Gli altri relitti, sono a quella profondità ed anche oltre”.

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Nella foto parte del relitto del caccia americano

“La prossima settimana insieme ai sommozzatori ci immergeremo di nuovo, e penso che di lì a poco ne verrà fatta la bonifica dalle molte reti che sono ben visibili anche dal video. Dopo in questo tratto di mare ci sarà certamente più movimento per gli appassionati del mondo subacqueo, che vorranno venire a vedere di persona questa suggestiva attrazione turistica, e per noi sarà bellissimo avere un altro punto per immergersi così particolare – commenta la Macchioni”.

Le altre testimonianze

Dell’esistenza di questo aereo sui fondali davanti alla costa di Ostia ne sono a conoscenza in tanti, dai pescatori agli appassionati di subacquei. Giace a una profondità di 29 metri, al traverso del Canale dei Pescatori. Così descrive nel 2015 la sua ispezione un sub appassionato di aerei: “ci sono molte reti abbandonate che coprono  gran parte  del  relitto stesso. Sono pochi i conoscitori di questo relitto (alcuni pescatori in apnea) ma nessuno ne conosce storia e modello di aereo. Gli unici riscontri che ho rilevato sono: il relitto è posizionato in assetto di navigazione poggiato sul fondo; è un monoposto con la cabina di pilotaggio spostata in avanti rispetto le ali; sulla parte alta della fusoliera, dietro la cabina di pilotaggio,  ci sono alcuni contenitori che sembrano essere dei serbatoi; il carrello è in posizione retratta all’interno dell’ala. E’ sicuramente di costruzione anglossassone come riscontrato dalla lingua inglese incisa su un componente dell’ala (winch pulley)“.

La storia del McDonnell F2H Banshee

Il McDonnell F2H Banshee era un aereo da caccia imbarcato bimotore a getto prodotto dall’azienda statunitense McDonnell Aircraft Corporation ed impiegato dalla seconda metà degli anni quaranta fino al 1962, anno in cui gli ultimi esemplari vennero ritirati da parte della Royal Canadian Navy, la marina militare canadese.

Derivato del precedente FH Phantom, ma dotato di un motore in grado di erogare molta più spinta, l’F2H è stato uno dei velivoli più impiegati nella guerra di Corea. Nonostante i suoi due motori, le sue prestazioni non era molto superiori al pari ruolo Grumman F9F Panther, e la sua configurazione ad ala dritta non consentiva prestazioni comparabili con quelle dei MiG avversari e degli F-86.

Entusiasmo incontenibile per il nuovo avvistamento, manifestato anche degli amici che seguono da anni l’attività di Sabrina Macchioni, sul suo profilo facebook. Chi la definiva già “la Regina delle Secche di Tor Paterno” la scopre ora anche nella veste di cacciatrice di relitti.

“Si – aggiunge Sabrina – ma veramente solo per collaborare con la Capitaneria di Porto anche nel progetto Reti fantasma, che serve a bonificare il fondo del mare dalle reti per salvaguardare i nostri fondali. Collaborare è una cosa che facciamo da anni, anche per tutelare il mare e chi lo ama e vuole immergersi con tranquillità”

“E’ evidente che immergersi vuol dire anche questo – conclude la Macchioni – avere quegli strumenti in più per arrivare a scoprire il mondo sommerso e in qualche caso anche la storia che raccontano e che il mare conserva”.

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Nella foto, Sabrina Macchioni in immersione nei fondali delle Secche di Tor Paterno

La storia di Sabrina Macchioni e della sua attività, nasce dagli anni ’70 quando con papà Ennio lavorava nello storico negozio sulla Piazza dei Ravennati al Pontile, quello che tutta la Ostia di quegli anni ricorda semplicemente come “Ennio Sport”. Da allora la passione per il mare continua anche nel negozio di via Rutilio Namaziano ed ora anima e cuore al Porto Turistico di Roma dove la Blu Marlin Diving Center, che consente a tutti gli amanti del mare e del turismo subacqueo di ammirare quello che la Macchioni definisce “un paradiso quasi sconosciuto ai più”, e proprio per questo da tutelare e proteggere anche passando dalla conoscenza diretta.

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