Ostia: cade in un tombino e si ferisce in modo rovinoso

Ostia: un pedone si ferisce precipitando in un tombino dal coperchio malfermo che si ribalta, e gli incastra la gamba

Ostia: è di oggi pomeriggio la disavventura di A.P., che parcheggiando la macchina su via Carlo Marenco di Moriondo, e scendendo sul suo lato del marciapiede precipita in un tombino, coperto malamente da un un coperchio di ferro arrugginito e mobile, che non ne sostiene il peso e in un effetto trappola, lo incastra e ferisce a sangue. Ora è al pronto soccorso del Grassi di Ostia.

Ostia: un pedone si ferisce precipitando in un tombino con un coperchio mobile, che si ribalta, e gli incastra la gamba

Buche e marciapiedi sconnessi, non bastano a minare la tranquillità dei pedoni di Ostia, Negli angoli più insidiosi e in mezzo alle isole pedonali spartitraffico, che attraversiamo di continuo per passare sul marciapiede opposto, ci sono, sembrerebbe ad aspettare solo noi, anche tombini e buche con all’interno cavi elettrici dei pali della luce, non troppo visibili ne ben fissati, ma al contrario mobili, sconnessi e arrugginiti, che rappresentano dei veri pericoli, com’è capitato oggi, a questo malcapitato cittadino di Ostia.

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La ferita al ginocchio conseguenza della caduta

Lo sentiamo per telefono, ed è lui lui stesso a spiegarci cosa è successo su quel breve tratto di strada a senso unico, dove aveva parcheggiato solo per raggiungere i negozi di Via Isole del Capo Verde:

“Sono uscito dalla macchina – ci racconta A.P. – e ho fatto appena due passi, poi una torsione del busto solo per mettere l’antifurto, seguita da un altro passo in diagonale, obbligato dal fatto che di fronte a me proprio sul marciapiede c’era il palo delle luce, e in un attimo il coperchio di ferro malandato di una buca che nemmeno avevo visto, si è girato facendomi cadere nel buco e incastrandomi la gamba“.

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“E’ stato un po’ difficoltoso uscirne – continua lo sfortunato pedone – ma ero con mia moglie e inoltre sono stato aiutato. I vigili chiamati subito, sono venuti di lì a poco per verbalizzare il mio incidente e mettere in sicurezza con il nastro quel tratto di marciapiede, nei limiti di quello che possa significare per la gente un nastro che spesso non basta...”

“Non è l’unico tombino pericoloso su quello spartitraffico – prosegue A.P. – ce n’è uno anche più avanti che ritengo possa essere anche più pericoloso, perché totalmente nascosto dalla sterpaglia, piaga di sempre ma particolarmente di questo periodo. Ora ho una brutta ferita – conclude – e sto aspettando di fare una lastra ma oggi non ho pensato tanto a me, quanto piuttosto a cosa sarebbe potuto succedere ad una persona anziana, che ad Ostia va rigorosamente a piedi a fare la spesa nel quartiere”.

Il coperchio arrugginito del tombino e ben visibile nella foto, contiene i cavi del palo della luce che si trova proprio accanto. E ad ACEA il malcapitato ci anticipa che chiederà ragione per vie legali, con la speranza che serva a far rimuovere quel coperchio e sostituirlo con un’adeguata copertura a misura del buco e stabile a prova di passaggio, per evitare altri incidenti rovinosi, in quel punto della città e dove ce ne siamo altri simili.

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