Scopri con noi il bunker italiano costruito a Fiumicino contro lo sbarco degli Alleati (VIDEO)

E’ finalmente accessibile la singolare struttura bellica riportata alla luce dai volontari. Dove si trova il bunker e a che serviva

Venne realizzato dagli italiani per contrastare il possibile sbarco degli alleati a Fiumicino o, comunque, per controllare la risalita del Tevere da parte delle truppe il bunker riportato alla luce dai volontari di Portus.

E’ visitabile la singolare struttura bellica riportata alla luce dai volontari. Dove si trova il bunker e a che serviva

Il bunker, perfettamente ristrutturato, si trova lungo via Portuense, a ridosso dei resti di quello che doveva essere il Tempio di Portuno di fronte al Porto esagonale di Traiano. Grazie alla fondazione Portus e all’impegno di alcuni volontari di Fiumicino è stato liberato dai rovi e dalla vegetazione che lo ha tenuto nascosto dalla Seconda Guerra mondiale fino ai giorni nostri.

Questo bunker – racconta lo storico Andrea Grazziniè stato costruito durante la Seconda Guerra mondiale dai soldati italiani quando si è verificata la possibilità che potesse avvenire lo sbarco degli Alleati a Fiumicino o a Ostia. E’ una struttura dotata presumibilmente di un cannone anticarro che serviva per bloccare gli eventuali carrarmati fatti sbarcare dagli inglesi o dagli americani. Il bunker è stato nascosto per anni, coperto di rovi e sterpaglie. Quando poi c’è stata la possibilità di pulirlo, grazie alla collaborazione di alcune associazioni locali e dei proprietari (la Fondazione Portus n.d.r.), è venuto fuori nella sua interezza. E’ uno dei meglio conservati in assoluto del litorale”.

Poco distante anche una postazione blindata per due soldati di vedetta: uno si poteva mettere al sicuro in un piccolo locale interrato mentre l’altro era di guardia protetto da una speciale fenditura. “E’ una postazione rialzata che permette comunque di dominare la piana che c’è da qui al Tevere” aggiunge Grazzini.

La rivalutazione di questo manufatto – sottolinea Alessandro Spagnolo, presidente del comitato Fare Focene è un punto di partenza: l’idea è quella di proporre nuove iniziative coinvolgendo, come nel caso di oggi, i ragazzi con l’associazione LaboraStoria e in futuro di creare la giusta attenzione da parte degli adulti”.

Cosa vuol dire questo per Fiumicino? “Vuol dire avere un’occasione unica – risponde Giorgia Cuffaro, presidente di LaboraStoriaovvero di poter fruire gratuitamente e in maniera naturale di ciò che ha contribuito a rendere questo territorio ciò che è oggi”.

Le informazioni relative alle visite guidate al bunker di via Portuense sono sulla pagina facebook LaboraStoria.

Servizio di Francesco Ferraro.

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