Rifiuti, il Tar “boccia” la Regione Lazio e la revisione delle tariffe

Rifiuti. La Regione ha ricevuto una "doppia sconfitta" dal Tar. Niente discarica a Roma e nessuna revisione delle tariffe.

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Rifiuti. La Regione ha ricevuto una “doppia sconfitta” dal Tar. Niente discarica a Roma e nessuna revisione delle tariffe.

Andiamo con ordine. Innanzitutto, il tribunale ha accolto il ricorso presentato dal Campidoglio in merito all’ordinanza che imponeva all’amministrazione capitolina l’indicazione di una discarica all’interno del territorio.

Nella sentenza si sancisce l’impossibilità da parte della Regione di imporre la discarica, richiamando “situazioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.

Rifiuti, le parole della Sindaca di Roma e del Sindaco di Fiumicino

“Il Tar del Lazio – ha dichiarato la Sindaca Raggi ha accolto il nostro ricorso e ha annullato l’ordinanza con cui il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti imponeva a Roma Capitale di indicare una discarica dentro la città. Si tratta di una vittoria per tutti i cittadini e tutti i territori che, da troppi anni, pagano scelte scellerate calate dall’alto. Ora la Regione Lazio non ha più alibi”.

“Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta nel 2013 non sono mai state costruite valide alternative, neppure nell’ultimo, insufficiente, piano rifiuti regionale. A questo si aggiunge – prosegue Raggi – le chiusura di diverse discariche e impianti del Lazio, uno dei quali al centro dell’indagine che ha portato agli arresti della responsabile della direzione Rifiuti della Regione Lazio, per ipotesi di corruzione”.

“Le soluzioni esistono. Alcune di esse sono state individuate nel nuovo piano industriale di Ama, che prevede anche la realizzazione di nuovi centri di trattamento meccanico-biologico: impianti che non sono stati realizzati prima anche per i pesanti ritardi nell’approvazione del Piano Rifiuti della Regione Lazio”.

Inoltre, il Tar ha dato ragione al Comune di Fiumicino (sempre contro la Regione) in merito alla revisione delle tariffe di accesso agli impianti di Malagrotta.

“L’importo rivalutato dalle nuove tariffe regionali proposto dal gestore dell’impianto – spiega il sindaco Montino – nel periodo che va dal 2011 a oggi era pari a poco meno di tre milioni di euro e aveva così generato un debito enorme e non preventivato per la collettività”.

“Questo avrebbe inevitabilmente comportato l’aumento della tariffa per i cittadini, tariffa che invece rimane invariata da anni. Immediatamente come Comune di Fiumicino abbiamo contestato la richiesta del gestore poiché ritenuta incongrua e priva di specifici riferimenti circa i costi industriali insiti a questa attività”.

“Il TAR ha ritenuto manifesti i motivi di illegittimità della determinazione impugnata – aggiunge  il sindaco – e, cosa ancor più importante, ha recepito la nostra eccezione principale ossia “l’impraticabilità della procedura di revisione tariffaria per mancanza di un sistema di contabilità analitica da parte del gestore della discarica e di un sistema di monitoraggio della gestione (ex ante e a posteriori)”.

Se tale principio – conclude Montino – verrà confermato anche in fase di merito, le ingiunzioni che ci sono arrivate da parte del gestore (e che sono state prontamente opposte in Tribunale) non potranno più essere replicate“.

Cosa sostiene il Tar

A ben leggere la sentenza, il Tarnon contesta l’urgenza di un piano per lo smaltimento dei rifiuti da imporre a Roma ma lo strumento che la Regione Lazio ha usato. Insomma, il problema, non è quello che la Regione pretende da Roma Capitale, ma lo strumento che ha usato per chiederlo.

“L’ordinanza contingibile e urgente – ricorda il Tar – è utilizzabile soltanto in via provvisoria, sussidiaria e straordinaria, quando la norma non preveda un atto amministrativo tipico”. Nel caso specifico l’”atto tipico” esiste eccome. Si tratta dell’articolo 13 della legge regionale 27 del 1998 che, ricorda il tribunale amministrativo “attribuisce alla Regione un potere sostitutivo in caso di omessa adozione, da parte delle Province (sostituita nella fattispecie dalla Città metropolitana di Roma Capitale) e dei Comuni, di atti obbligatori”.

In poche parole, se la Regione vorrà una discarica a Roma dovrà commissariare il Campidoglio.

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