Crollano gli intonaci e le balaustre dei balconi in Via Giovanni Ingrao, ad Ostia. Le palazzine sono quelle che il Comune gestisce – piuttosto male – ormai da ciquant’anni.
Ostia: cadono intonaci e balaustre dalle case comunali di Via Ingrao e Via Cagni
Cadono a pezzi i balconi di via Ingrao e Via Cagni, ad Ostia. Ne’ la proprietà ne’ l’amministrazione comunale si occupano della manutenzione.
Gli intonaci crollano… e anche le barre delle balaustre. Balconi fatiscenti e pericolanti nelle palazzine di Via Giovanni Ingrao e Via Umberto Cagni, ad Ostia. Si tratta ancora degli stabili ex-Armellini – ora “Moreno Estate” – gestiti dal Comune di Roma da circa cinquant’anni. Ne’ la proprietà ne’ tantomeno l’amministrazione capitolina si occupano della manutenzione.
“Tre mesi fa – racconta un inquilino – sono venuti sei/sette del Comune a verificare le condizioni dei balconi. Tante promesse, mai mantenute. Vedendo che continuava a peggiorare, ho dovuto provvedere da solo a staccare i pezzi di intonaco pericolanti. Inoltre, ho chiamato i vigili del fuoco, che mi hanno rimandato alla polizia municipale per farmi chiudere il terrazzo. Non faccio venire nessuno a casa: nè i miei figli, nè i miei nipoti per la paura del balcone“.
“Domenica scorsa c’è stato brutto tempo e una delle stecche del balcone è cascata giù facendo un rumore fortissimo e io mi sono spaventata – dice un’anziana residente – Quando è bel tempo sia io che i miei nipoti scendiamo giù in cortile, ma sempre con la paura che qualcosa ci piova in testa“.
Da qualche mese il Campidoglio ha indossato il vestito buono per la festa. Cantieri e inaugurazioni in vista delle imminenti elezioni amministrative: vedasi fontana dello zodiaco e skatepark. Operazioni appariscenti e distrattive per far dimenticare, ad esempio, le condizioni vergognose in cui vivono gli inquilini delle case popolari.
Servizio di Fausto Trombetta
canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link e digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.
