Durante il lockdown, si è registrato un boom di assunzioni di colf, badanti e baby sitter. Molte di loro, però, sono ancora irregolari, in media 6 su 10. Un numero ancora troppo alto per un lavoro tanto duro quanto delicato che ha diritto, come ogni altro, a essere regolarizzato.
Con il lockdown boom di assunzioni per i lavoratori domestici, ancora troppi però sono ‘in nero’
L‘emergenza sanitaria ha portato a un aumento del fabbisogno di assistenza da parte delle famiglie, soprattutto per i bambini e gli anziani soli.
Durante il lockdown c’è stato un vero e proprio boom di assunzioni non solo di baby sitter ma anche di badanti e colf. Purtroppo secondo gli ultimi dati Inps diffusi dall’osservatorio sul lavoro domestico, su due milioni di colf e badanti assunti, sei su dieci sono irregolari. Un numero ancora troppo alto per un lavoro tanto duro quanto delicato che ha diritto, come ogni altro, a essere regolarizzato, come ci spiega un’esperta del settore.
«Mettere in regola una badante è doveroso anche moralmente – spiega Francesca Ciarlone Family Consulting ‘Solidali’ – fanno un grande lavoro, fatto di sacrifici, pazienza, assistenza ai nostri cari. Ci sono degli uffici solidali che sono specializzati in assistenza domiciliare. Le famiglie hanno la possibilità di scegliere persone qualificate che sono preparate a ogni evenienza.»
Un lavoro quindi che ha bisogno di formazione e studio, come ci conferma proprio una badante.
«Io ho iniziato facendo la badante e poi ho studiato e mi sono qualificata. Ci vuole empatia e pazienza. È importante studiare e specializzarsi per saper fare bene il proprio lavoro»
Ricordiamo che anche nel nostro territorio sono presenti agenzie solidali in grado di aiutare le famiglie nella scelta di personale qualificato.
Il servizio di Giorgia Perla.
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