Roma, furto alla sala slot con la complicità della dipendente

Avevano commesso una rapina ad ottobre da 11.600 euro presso la sala slot "Win Time" con l'aiuto di una dipendente

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Avevano commesso una rapina ad ottobre da 11.600 euro presso la sala slot “Win Time” con l’aiuto di una dipendente. La Polizia ha fermato due persone, ora si cerca il complice.

Il 10 aprile scorso, gli agenti della Polizia di Stato dell’ XI Distretto San Paolo, diretto da Massimiliano Maset, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di un 30enne e di una donna 23enne, responsabili di rapina aggravata in concorso e ricettazione.

Furto alla sala slot: i fatti

Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma “gruppo reati gravi contro il patrimonio”, in ordine alla rapina consumata il 25 ottobre 2020 presso la sala slot “Win Time”, nel corso della quale due uomini giunti a bordo di scooter, risultato poi provento di furto, con il volto travisato e armati di coltello, si erano impossessati di 11.600 euro in contanti. All’interno del locale era presente solo una dipendente.

Dalla visione delle immagini la Polizia Giudiziaria, notava da subito delle stranezze sul modus operandi dell’autore materiale della rapina: uno dei due rapinatori scendeva dallo scooter togliendosi il casco per poi indossare il cappuccio del cappotto, restando frontalmente alla porta di entrata, non curante del fatto che poteva essere visto in volto dalla dipendente, mentre il complice, rimaneva fuori ad attenderlo, palesemente tranquillo sullo scooter.

Inoltre, si notava che la dipendente pochi attimi prima che avvenisse la rapina, durante lo svuotamento della slot appariva nervosa, si voltava ripetutamente verso la porta d’ingresso e compiva molto lentamente le operazioni, non avendo cura di mettere in sicurezza il denaro prima di aprire la porta al pubblico come faceva regolarmente.

Convocata negli uffici di polizia per essere escussa in ordine ai fatti dei quali era stata testimone, mostrava reticenza nell’esporre i fatti e, resasi conto delle diverse contraddizioni, spaventata, ammetteva di aver effettivamente concordato la rapina insieme ad una sua amica identificata per A.F., ex dipendente dello stesso esercizio.

Da quel momento è iniziata una intensa ed articolata attività di indagine basata su servizi di osservazione, appostamento ed altra attività, rese ancor più difficile dal luogo dove i soggetti coinvolti avevano la loro dimora ovvero nella nota piazza di spaccio di Tor Bella Monaca, dove sono presenti vedette h24 pronte a segnalare subito la presenza della Polizia o di qualsiasi altra persona sospetta.

Nel corso delle indagini, si appurava che A.F. insieme a S.M. avevano concordato e posto in essere una spedizione punitiva volta ad intimorire la ragazza che aveva collaborato con la Polizia. Sono in corso ulteriori indagini per risalire all’identificazione del terzo complice.

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