Comunali a Roma: Primarie PD in forse, Zingaretti tra i papabili sindaco (VIDEO)

Il segretario Enrico Letta non scioglie il nodo Primarie: si attende di definire accordo con M5S e possibile candidatura a sindaco di Nicola Zingaretti

Pressione di Carlo Calenda sul Pd a far convergere la candidatura a sindaco sulla sua persona mentre il segretario dem Enrico Letta prende tempo per la eventuale convocazione delle Primarie. Si attende, forse, che Nicola Zingaretti lanci la sua candidatura a sindaco.

Il segretario Enrico Letta non scioglie il nodo Primarie: si attende di definire accordo con M5S e possibile candidatura a sindaco di Nicola Zingaretti

Diplomazie al lavoro in silenzio in casa dem mentre in superficie continuano le sportellate di Carlo Calenda di Azione per convincere i vertici Pd a convergere sul suo nome la candidatura di area sul suo nome a sindaco di Roma.

A riaccendere la miccia nelle ultime ore è stato proprio l’ex ministro Calenda. «Le primarie a Roma non si sa nemmeno se ci saranno. Continuano a parlare di far ritirare la Raggi, mettere Zingaretti – ha dichiarato ai microfoni di Sky Tg24 – Sono sei mesi che vanno avanti così. Io sto girando Roma da sei mesi, la politica è questo, e non ho intenzione di passarne altri tre a parlare di quanto è cattivo uno e quanto è buono l’altro».

E, in effetti, il segretario del Pd, Enrico Letta, in un passaggio dell’intervista pubblicata sul giornale spagnolo El Pais, è ancora ambiguo sulla convocazione delle Primarie  a Roma. Alle Comunali «nelle prossime settimane presenteremo un nostro candidato. In alcune città lo faremo con le Primarie», ha spiegato Letta che, sulla possibilità di una candidatura unitaria con Carlo Calenda, ha sottolineato: «non credo. Il Pd legittimamente vuole un suo candidato e farà delle primarie del centrosinistra. E mi sembra che Calenda non sia disponibile».

A favore di Calenda si è espresso Stefano Pedica, presidente di Cantiere democratico (Cdem). «Roma è la Capitale d’Italia e, dopo cinque anni di amministrazione Raggi, abbiamo il dovere di dare alla città eterna un sindaco che sia all’altezza della situazione – dichiara Pedica – Ecco perché le primarie devono essere una competizione tra candidati forti e credibili. Ma se a farle sono candidati poco conosciuti anche nel loro condominio è una presa in giro. Devono scendere in campo i big». «Ha ragione Calenda, serve un candidato credibile, che sia svincolato dai ras di partito e libero di lavorare senza la paura di fare la fine di Marino – aggiunge Pedica – Il Pd rifletta, altrimenti suggerisco all’amico Calenda di fare come fece De Magistris quando al primo mandato vinse senza allearsi con il Pd ma facendo un’alleanza con tutti i cittadini»

E a chiamare in ballo Calenda è persino la destra per voce del senatore Francesco Giro con doppia tessera, Fi e Lega. «Calenda si ritiri dalla corsa per il Campidoglio e conceda il suo endorsement a un grande progetto di alleanza civica (e non meramente ideologica) con Bertolaso. Lavoriamo da subito insieme per questa soluzione».

«Continuare ad attaccare i vertici locali del Pd, Astorre e Mancini, fino al vero regista romano del partito, Bettini -sottolinea l’esponente azzurro- porterà Calenda in un vicolo cieco, soprattutto se poi il candidato del Pd sarà Zingaretti con, sullo sfondo, un grande accordo politico con i 5 stelle. Molto meglio, allora, lavorare insieme su un’ipotesi fortemente civica, moderata di centro e centrodestra con Bertolaso».

Il servizio è di Mara Azzarelli.

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