Una statua di Caravaggio ne ricorda l'approdo sul lungomare Marina di Palo a Ladispoli. Realizzata da Sergio Bonafaccia, verrà installata i primi giorni di maggio
Una statua in bronzo, raffigurante il pittore Caravaggio all’opera. E’ questo lo splendido omaggio dell’artista Sergio Bonafaccia, donato al Comune di Ladispoli, per rimarcare una teoria spesso percorsa, e condivisa dall’autore dell’opera, che il pittore milanese, proprio qui approdò nell’estate del 1610.
Quest’opera è diventata ancor prima della sua installazione, già motivo di orgoglio per l’Amministrazione pubblica, e naturalmente ben accolta dal sindaco Alessandro Grando, prenderà posto con una cerimonia ufficiale nei primi giorni di maggio, sul lungomare Marina di Palo, per ricordare che Caravaggio forse vi approdò, restandovi fino alla morte, sopraggiunta come riportano le fonti storiche, il 18 luglio 1610, ma ancora avvolta da mistero.
Sergio Bonafaccia, è il pregevole autore della statua dedicata a Michelangelo Merisi, universalmente detto Caravaggio, ed anche di molte altre splendide riproduzioni delle opere del pittore milanese e di altri pittori celebri – nella foto le riproduzioni dell’Autoritratto e della Tigre con il serpente di Antonio Ligabue. Da artista appassionato, ma soprattutto legato alla figura del Caravaggio, e alla sua incredibile e tormentata storia, sposa la teoria dello sbarco sulle coste laziali e, a modo suo, ha voluto mettere un segno artistico e materico di questo avvenimento.
Si narra che, il ritrovamento di Caravaggio, colpito da una febbre altissima avvenne sulla spiaggia di Feniglia, che unisce la terraferma all’Argentario, in Toscana. Egli, è scritto, cadde sulla sabbia e fu poi recuperato da alcuni abitanti del luogo. L’artista stava tornando a Roma, dove avrebbe ottenuto la grazia pontificia e la sospensione della condanna a morte per l’uccisione di Ranuccio Tomassoni, ai margini di una partita di pallacorda. Michelangelo Merisi, dopo l’omicidio, era fuggito nei feudi dei Colonna, poi a Napoli da dove, aiutato da Costanza Colonna, la sua protettrice, aveva preso la via di Malta, dov’era stato nominato cavaliere. A causa di un litigio con alcuni compagni d’arme, era stato imprigionato ed era poi fuggito in direzione della Sicilia, da dove aveva successivamente raggiunto Napoli. Durante la fuga di Caravaggio, intanto Costanza Colonna doveva aver trattato per lui con i vertici della Chiesa romana. Per questo, in cambio di alcune opere e in seguito ad accordi politici era stato pianificato il suo ritorno nella capitale pontificia. Era proprio l’estate del 1610.
Secondo Bonafaccia invece, Caravaggio non è morto a Porto Ercole, come racconta la vulgata, bensì proprio a Marina di Palo, e qui fu messo agli arresti nel Castello Odescalchi, dove morì.
Per un diverso finale di questa intricata storia, aspettiamo quindi la cerimonia ufficiale entro la prima decade di maggio, annunciata per il mese di aprile dal Sindaco Alessandro Grando, in questo articolo, ma purtroppo rinviata a causa della chiusura di tutte le attività e gli eventi. La zona gialla, consentirà di festeggiare l’installazione del busto in bronzo, che verrà collocato su una colonna di marmo, proprio sul tratto di lungomare dedicato a Michelangelo Merisi, e permetterà anche la ripresa di varie iniziative culturali a Ladispoli.
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