Roma: sgominata baby gang che seminava terrore nelle vie del centro (VIDEO)

La baby gang è responsabile di diverse rapine e aggressioni ai danni di giovani vittime nei pressi della Stazione Termini e per le vie del centro di Roma.

Rapine e aggressioni ai danni di giovani vittime. La Polizia ha fermato la baby gang che da mesi seminava il terrore per le vie del centro di Roma.

Roma: la Polizia ferma baby gang responsabile di diverse rapine e aggressioni in centro

Accerchiavano le inconsapevoli vittime per rubare loro cellulari, portafogli e oggetti di valore. La forza del “branco”, o meglio del “Trio che spacca” – così si chiamavano tra loro – usata per intimorire e derubare i coetanei. Solo a gennaio sono state accertate almeno 3 rapine, ma gli inquirenti sono ancora a lavoro e sembra che i reati siano molti di più.

Un’attività illecita che è andata avanti per diversi mesi fino all’intervento delle forze dell’ordine.

Ieri il personale della Squadra Investigativa del commissariato Viminale, diretto da Mauro Baroni, ha dato esecuzione all’ordinanza di misure cautelari nei confronti di A.F di 21 anni, A.D. 19 anni, P.D. 20 anni e T.V. di 19 anni ritenuti responsabili in concorso insieme ad altri 4 minori, di 3 rapine tra il 23 e il 30 gennaio.

Le indagini

L’attività di indagine è stata avviata in seguito a una rapina denunciata il 30 gennaio scorso nei tunnel della Metro Termini, da due ragazzi minorenni di 15 e 17 anni. Gli adolescenti sono stati accerchiati dalla baby gang che li ha seguiti dalla metro Flaminio prima di colpirli  con pugni al volto e minacciarli di tirare fuori un coltello per costringerli a cedere soldi in contanti e smartphone.

Le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che vi facciamo vedere, confermano i fatti così come denunciati dai due giovani. Dalle riprese si vede come i due siano stati rapinati e malmenati da un gruppo di 8 giovani che poi si sono dati alla fuga, risalendo le scale in superficie.

Dall’analisi del traffico telefonico del cellulare prelevato ad uno dei minori, è emerso che era stato utilizzato poco dopo la rapina da A.F.. Il 21enne, una volta in commissariato, ha ammesso le proprie responsabilità riguardo alla sua partecipazione alla rapina. Inoltre gli indumenti indossati durante la rapina sono stati ritrovati dalla polizia nella sua abitazione.

Dalla memoria dello smartphone di A.F., gli investigatori hanno poi scoperto una chat whatsapp denominata “Il trio che spacca”, dove erano contenuti messaggi chiaramente allusivi alla rapina, ma anche ad altri precedenti reati commessi ai danni di coetanei.

Dal tenore delle conversazioni, è emerso che i ragazzi non commettevano solo rapine, ma anche veri e propri atti di bullismo, ingenerando nelle vittime paura e impossibilità a difendersi. Il baby gruppo criminale, infatti, accerchiando la vittima di turno, non le consentiva di difendersi permettendo al branco di impossessarsi facilmente del portafogli, delle scarpe griffate o del telefono cellulare.

Infine, i poliziotti sono risaliti ad altre due rapine commesse nei confronti di una commessa il 30 gennaio a piazza del Popolo nel corso della quale la vittima era stato derubata di un cappellino e di una catenina d’oro; l’altra, nella stessa zona, il 23 gennaio. In questo caso la vittima dopo esser stata colpita con calci e pugni, era stata derubata delle sue scarpe.

Ulteriori accertamenti hanno permesso di risalire all’identità degli altri giovani, tra cui 4 minorenni, che avevano partecipato alla rapina denunciata presso il commissariato Viminale.

Accertate le responsabilità e il ruolo avuto da tutti i soggetti, il GIP presso il Tribunale dei Minorenni ha emesso 4 ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei 4 minori responsabili delle rapine, applicando nei loro confronti la misura della permanenza in casa, che è stata eseguita dagli agenti il 15 marzo.

Inoltre, qualche giorno fa, il GIP presso il Tribunale Ordinario di Roma ha previsto nei confronti dei primi tre giovani maggiorenni, la misura cautelare degli arresti domiciliari e nei confronti dell’altro giovane, la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Sono comunque ancora in corso le indagini per accertare la commissione di altri reati da parte della baby gang avvenuti a partire dal dicembre 2020.

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