Antonio Tajani: “Riaprire il teatro di Ostia Antica”. La Pro loco: “Vogliamo certezze”

Anche il mondo della cultura bussa alle porte del Governo in vista dell'estate. "Se per gli Europei di calcio verranno riaperti gli stadi, lo stesso deve valere per noi"

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La Uefa conferma Roma come sede degli Europei di calcio e il Governo apre alla presenza degli spettatori negli stadi fino ad un massimo del 25% della capienza totale.

La notizia in poche ore è circolata sul web riscontrando il favore di molti tra cui la sindaca Virginia Raggi, che ha dichiarato: “E’ una bella vittoria per la nostra città e l’Italia. Le partite si giocheranno allo Stadio Olimpico con gli spettatori in presenza. Siamo pronti ad ospitare questo grande evento internazionale“.

Nella Capitale, come del resto in tutto il Paese, c’è un grande desiderio di ritorno alla normalità e la notizia degli Europei ha contribuito a ridare speranza, ma se per il calcio verranno riaperti gli stadi, anche il mondo della cultura va a bussare alle porte del Governo per chiedere la stessa cosa in occasione di eventi e spettacoli dal vivo.

Il Ministro della Cultura Dario Franceschini a questo proposito ha voluto chiarire la sua posizione: “Nel caso in cui si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi. Non ci possono essere differenze perché non si va in base all’importanza dell’evento ma in base a regole che devono essere uguali per tutti“.

Dello stesso avviso il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, che ha dichiarato: “Se si riapre lo stadio Olimpico per gli Europei fino al 25% della capienza, lo stesso si può fare con i teatri all’aperto come l’arena di Verona, Caracalla, il teatro di Ostia Antica, i teatri del sud, penso alla Sicilia. Ci possono essere protocolli come si fanno con le messe. Ovviamente il ministero dell’Interno dovrà fare uno sforzo aggiuntivo e credo che con lo scostamento di bilancio si possa sostenere anche un’eventuale collaborazione con gli istituti di vigilanza“.

Ostia Antica: la Pro Loco chiede certezze sulle riaperture estive per poter programmare gli eventi

E proprio sulle possibili riaperture del teatro di Ostia Antica, abbiamo sentito il presidente della Pro Loco di Ostia Antica Paolo Bondi, che ci ha confermato l’assoluta vicinanza alle parole espresse dal Ministro della Cultura.

Sposiamo in pieno le parole di Franceschini.  – afferma Bondi – L’apertura dello stadio Olimpico, nonostante, di fatto, sia stata ‘imposta’ dalla Uefa, è una buona notizia. Ma come potrebbero prenderla gli operatori del settore spettacolo e cultura, che da un anno e mezzo sono in piena crisi.

L’indotto che ruota intorno al comparto della cultura di Ostia Antica coinvolge centinaia di persone, tra operatori turistici, associazioni profit e no profit, commercianti e professionisti tra artisti, service, tecnici del suono e del video, progettisti e operai specializzati nel montaggio di palchi.

Va garantita quindi la riapertura, anche se a ridotta capienza, ma è fondamentale assicurarlo al 100%, affinchè si possa programmare la stagione estiva.

Attualmente purtroppo, non avendo alcuna certezza, non siamo ancora in grado di poter organizzare nulla. Soprattutto per le associazioni no profit e i volontari, che già nella ‘normalità’ vanno pressochè in remissione per gli eventi, è impossibile programmare un qualsiasi calendario di iniziative.

Inoltre, senza la sicurezza di una riapertura, gli sponsor non investono. Si parla di migliaia di euro di investimenti che, dopo un anno e mezzo di pandemia, non possono essere rischiati. C’è poi da considerare anche tutta la parte burocratica, tra richieste del suolo pubblico, Siae e gestione degli artisti, che richiedono tempo e risorse dedicate“. – conclude Bondi.

La norma già in vigore

A prescindere dalla prossime decisioni del Governo, ricordiamo che è già in vigore una norma che prevede nelle zone gialle l’apertura di musei, cinema e teatri con un protocollo di sicurezza dedicato: è prevista la possibilità di riaprire con il 20% dei posti di una sala al chiuso, al massimo 200 persone, e al massimo 400 persone all’aperto. Franceschini avrebbe chiesto al Comitato Tecnico Scientifico di poter passare al 50% della capienza, fino 500 persone al chiuso e fino a mille all’aperto, con la possibilità per le Regioni di fornire deroghe per eventi di particolare rilevanza.

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