I Green Bond sono obbligazioni, la cui emissione è legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente: efficienza energetica, produzione di energia da fonti pulite, uso sostenibile dei terreni.
Green Bond: definizione e panorama italiano
Dal 2007 i Green Bond stanno crescendo a tassi particolarmente elevati, inoltre, secondo la Commissione Europea, dal 2021 sarà necessario un supplemento di 177 miliardi di euro all’anno da investire in tali obbligazioni per raggiungere gli obiettivi per il 2030 su clima ed energia.
Per quanto concerne l’emissione, inizialmente i bonds provenivano principalmente da istituzioni finanziarie sovranazionali, come la Banca mondiale o la Banca Europea per gli Investimenti, poi sul mercato sono arrivati anche titoli emessi da singole aziende, municipalità e agenzie statali.
La loro crescita invece è dovuta soprattutto a due fattori: da una parte l’ingresso nel mercato delle obbligazioni green da parte delle grandi imprese dei paesi emergenti (in particolare Cina ed India), dall’altra la crescente attenzione delle istituzioni sovranazionali al tema della sostenibilità ambientale. Al momento non esiste uno standard globale per certificare come “verde” un determinato bond ma ci sono le linee guida elaborate dall’International Capital Market Association.
I principi ICMA sono quattro: per prima cosa, chi emette un titolo deve identificare con chiarezza la destinazione dei proventi.
In secondo luogo, deve seguire alcuni procedimenti particolari nella valutazione e selezione dei progetti, che devono rientrare in un elenco di categorie. Inoltre, chi emette l’obbligazione deve garantire la massima trasparenza nel comunicare la gestione dei proventi. Poi devono essere resi disponibili dei report per mantenere aggiornati gli investitori sull’avanzamento dei progetti finanziati.
L’emissione dei Green Bond si aggiunge a quella dei Social Bonds e dei Sustainable Bonds (ulteriori progetti finalizzati alla riduzione della povertà e allo sviluppo di diversi settori quali istruzione, sanità, agricoltura e infrastrutture).
In questo quadro la Borsa Italiana riveste un ruolo attivo nel promuovere la definizione di standard informativi in grado di favorire lo sviluppo dei Green Bonds. Oltre a far parte della Sustainable Stock Exchanges Initiative, sostenuta dalle Nazioni Unite con il fine di sostenere la transizione ad un’economia a basso impatto ambientale, aderisce attraverso il London Stock Exchange Group alla Climate Bonds Initiative. Infine la Borsa è tra gli osservatori dei Green Bonds Principles dell’International Capital Markets Association(ICMA).
La Borsa Italiana è inoltre consapevole dell’importanza delle obbligazioni ‘climate-aligned’, emesse da aziende la cui attività rientra nei settori che sostengono la transizione ad una economia a basso impatto ambientale. Questi strumenti, pur non rientrando nell’elenco degli strumenti obbligazionari “green” e/o “social”, sono tuttavia desumibili dal settore di appartenenza della società emittente ExtraMOT PRO (il più grande green bond corporate a livello europeo).
Alessia Pasotto
Dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo,
su Instagram @natur_ale_
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