Nuovo Ponte della Scafa: battuta di arresto. Il permesso di costruire non è valido (VIDEO)

La sconcertante scoperta è stata fatta dall’associazione “Amici del lungomare di Roma”.

Il permesso di costruire del nuovo Ponte della Scafa non è valido: è la sconcertante scoperta fatta dall’associazione “Amici del lungomare di Roma”.

Rallenta ancora il progetto per il nuovo Ponte della Scafa: i permessi non sono validi

Il permesso di costruire non tiene conto dell’estrema vicinanza con i canali di bonifica: un’altra battuta d’arresto per il progetto del nuovo Ponte della Scafa.

Le associazioni ambientaliste scrivono alla sindaca Raggi per chiedere l’annullamento in autotutela del permesso di costruire relativo al nuovo Ponte della Scafa. Non solo non è mai stato acquisito il parere del consorzio di bonifica Tevere e Agro Romano, ma addirittura la stessa autorizzazione amministrativa risulta – di fatto – illegittima.

Guardando le tavole del progetto, la tavola che riguarda lo smaltimento delle acque,  – spiega l’architetto Bruno Spinozzisi scopre che il tracciato delle strade che sono previste dalla via del Mare per raggiungere il Ponte non sono in conformità alla legge vigente. una legge del 1904 che vieta per la difesa dei canali di bonifica che si facciano costruzioni di qualunque genere a una distanza non superiore a 4 o 10 metri. Ciò significa che allo stato attuale il permesso di costruzione del ponte è illegittimo. Dopo aver appreso questa problematica il Campidoglio ha inviato una lettera al Comune di Fiumicino per valutare le varianti al progetto“.

Le varianti progettuali faranno partire un nuovo iter autorizzativo con il coinvolgimento di tutti gli enti preposti che potrebbe richiedere altri 5-6 anni di attesa. Intanto, insieme ai costi, stanno lievitando anche le dimensioni dell’opera: dall’ultima riunione tecnica è emerso che il ponte potrebbe ora superare i 20 metri di altezza, poichè si rende necessario ingrandire i pilastri delle rampe. Tutto ciò proprio di fronte agli scavi archeologici di Ostia Antica… e pensare che la soprintendenza si oppose a un’ipotesi progettuale iniziale molto più modesta.

La prima soluzione che aveva individuato il Comune era mettere il ponte a 7 metri di altezza. La sovrintendenza si oppose perchè secondo loro questo taglio avrebbe visivamente interrotto l’unità della Torre Boacciana“.

Coprire Tor Boacciana no, ma oscurare l’intero paesaggio si’. Venne detto anche che il ponte andava alzato per consentire il passaggio delle imbarcazioni più grandi: ma dal momento che la vecchia struttura – a quanto pare – resterà dov’è, ci sono tutte le ragioni per rivedere il progetto al più presto. Fortunatamente, qualcuno ha fatto notare l’errore, perchè altrimenti le conseguenze sarebbero state catastrofiche.

Se fosse andata avanti così avremmo avuto una spesa di 40/50 milioni per un’opera che non poteva essere usata perchè non poteva essere collaudata“.

Servizio di Fausto Trombetta

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