Il Lazio, prima Regione in Italia per numero di anziani vaccinati, si prepara a gestire i cambiamenti della campagna vaccinale. D'Amato: "Tutto procede normalmente"
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato la circolare: in Italia, come già in Germania, il vaccino prodotto dal colosso britannico AstraZeneca è sconsigliato ai cittadini con meno di 60 anni.
Ma nel Lazio non si prevedono scossoni alla campagna vaccinale. L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato rassicura: “Continuiamo come prima”.
Con il limite consigliato dal governo alla somministrazione del siero VaxZevria (il nuovo nome dell’antidoto made in England, ndr) si aprono ora una serie di interrogativi: chi ha già fatto la prima dose, ed è un under 60, potrà effettuare il richiamo?
Cosa cambierà per le decine di migliaia di insegnanti e operatori delle forze dell’ordine che hanno prenotato la prima iniezione di AstraZeneca e devono ancora ricevere la somministrazione?
L‘assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, autore del grande successo della campagna vaccinale della Regione, al primo posto in Italia per numero di anziani vaccinati, rassicura: “Nessun problema. Nessuna modifica è prevista per tutti coloro che devono ricevere la seconda dose: tutto come prima, sono confermate tutte le prenotazioni e gli appuntamenti”, spiega.
Stessa linea per chi – under 60 – deve ancora ricevere la prima dose: gli verrà somministrato AstraZeneca, a meno che non chieda un altro tipo di vaccino.
Il Lazio infatti ha scelto di non porre limitazioni aggiuntive al siero AstraZeneca. La circolare firmata dal ministro Speranza si limita a sconsigliare il vaccino britannico: dunque la nostra Regione permetterà ai più giovani di scegliere un vaccino diverso, ma non ci sarà alcun obbligo di prenotare un antidoto differente.
L’assessore D’Amato rassicura anche sul possibile effetto psicologico delle nuove limitazioni: “Non registriamo disdette o defezioni da chi ha appuntamento per vaccinarsi”, spiega in un’intervista al Corriere.
“Ieri sono stato alla Nuvola a fare un sopralluogo, e ho constatato che non ci sono stati grossi scossoni. Sulle 1.982 prenotazioni di giornata, c’è stata una sola disdetta“, sottolinea ancora l’assessore.
Nell’hub dell’Eur finora “sono state vaccinate 70mila persone, tra insegnati e forze dell’ordine. E nessuna, ripeto nessuna, ha avuto reazioni importanti, che non siano quelle comuni anche per gli altri vaccini”, tra cui qualche linea di febbre, indolenzimento alle ossa e leggero mal di testa, afferma D’Amato.
Il personale scolastico e gli appartenenti alle forze dell’ordine, dunque, possono tranquillamente effettuare il richiamo prenotato.
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