Tra il 2016 e il 2018 il fenomeno ha colpito circa 40mila famiglie in più con un incremento dello 0,1% all’anno
In Italia sono oltre 2,3 milioni le famiglie in povertà energetica. Secondo l’Enea, l’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, tra il 2016 e il 2018 il fenomeno ha colpito circa 40mila famiglie in più con un incremento dello 0,1% all’anno, che in valori assoluti equivale all’8,8% a livello nazionale.
Le persone “in povertà energetica” sono coloro che hanno difficoltà ad acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici o che si trovano in una condizione per cui l’accesso ai servizi energetici implica una dispersione di risorse superiore a quanto socialmente accettabile, in termini di spesa o di reddito.
Nella mappa della povertà energetica, tracciata utilizzando lo stesso indice del Piano nazionale energia e clima, si evidenzia che ad essere colpite sono soprattutto le famiglie con oltre cinque componenti e quelle dove il capofamiglia ha meno di 35 anni, oppure quelle guidate da donne ultracinquantenni.
A maggior rischio sono prevalentemente i residenti nelle regioni del Sud d’Italia, e in particolare Campania, Calabria e Sicilia dove al 2018 risultava in povertà energetica tra il 13% e il 22% della popolazione (oltre la media nazionale dell’8,8%).
In generale non ci sono differenze specifiche in base al sesso, anche se emerge una condizione di svantaggio per le famiglie guidate da donne di età compresa tra i 51 e i 70 anni. Ma se nelle famiglie con a capo uomini oltre i 51 anni e con due-quattro componenti le percentuali di povertà energetica variano tra il 7% e l’8%, quando il capofamiglia è una donna di pari età si arriva al 10%-13%.
Il dilemma nasce ovviamente dalla compresenza di redditi bassi, abitazioni inefficienti dal punto vista energetico e alti costi dell’energia. Ad oggi, possono contribuire a contrastare questo fenomeno gli strumenti di incentivazione che promuovono l’efficienza energetica nel settore residenziale e, in particolare, le detrazioni fiscali per la riqualificazione degli immobili, come l’ecobonus e il superbonus al 110% e il Conto Termico.
Un ulteriore impulso è atteso dal Recovery plan nel quale al momento sono previsti circa 30 miliardi di euro in progetti di efficienza energetica e riqualificazione degli edifici.
Inoltre questo problema non ha solamente un risvolto puramente energetico-economico ma è anche particolarmente impattante dal punto di vista sociale e di assistenza. L’Italia sta andando verso questa direzione ed alcuni enti molto importanti, come la Caritas, si stanno muovendo attivamente su tutto il territorio nazionale.
Alessia Pasotto
Dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo,
su Instagram @natur_ale_
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