Roma-Lido a mezzo servizio. Un macchinista: “Cosa fare in caso di blocco di un treno”

Dopo l'incidente sulla Roma-Lido avvenuto il 2 aprile all'altezza di Tor di Valle, Atac ancora non ha reso noto quando riprenderà il servizio in maniera regolare.

roma-lido

Dopo l’incidente sulla Roma-Lido avvenuto il 2 aprile all’altezza di Tor di Valle (leggi qui), Atac ancora non ha reso noto quando riprenderà il servizio in maniera regolare.

Attualmente, per il guasto tecnico e la verifica delle infrastrutture è chiusa la tratta da Acilia a Piramide. Da Acilia a Eur Magliana è attiva la linea bus sostitutiva RL2, mentre da Magliana a Piramide si può prendere la metro B.

La Roma-Lido resta dunque a mezzo servizio. Nel frattempo sta facendo molto discutere sui social il post di un macchinista, in cui prova a spiegare cosa è successo e dà dei suggerimenti su che fare in caso di blocco di un treno.

Roma-Lido, il parere di un macchinista

G. P.  macchinista ferroviario sulla rete RFI di treni merci, ha scritto su un post su Facebook: “La linea aerea di contatto, nella sua interezza infrastrutturale è indispensabile alla circolazione dei convogli ferroviari a trazione elettrica”.

“Con interezza infrastrutturale si intende tutte quelle componenti quali fanno sì che la tensione di rete, venga trasformata, raddrizzata e trasportata su fili di sezione di circa 1-2 cm con differenza di potenziale tra rotaia isolata e filo di circa 1800-1500vDC, per 28 chilometri, sezionando tale linea ogni 10 chilometri circa, con cambio filo ogni 1-2 km e con pali di sostegno ogni 50 metri”.

“Naturalmente questo conteggio è da considerarsi valido solo per un binario. La linea è composta infatti da due binari, uno per la direttrice pari (da Sud verso Nord) ed uno per la direttrice dispari (da Nord verso Sud)”.

“Queste sono quelle piccole differenziazioni da effettuarsi su diversi gestori infrastruttura. RFI, ad esempio per quanto possibile isola le sue direttrici, così da sezionane i guasti e rendendo quindi l’altro binario indipendente e percorribile”.

“Con ciò, non so quale sia la politica adottata da ATAC, ma viste le fotografie della presenza di un treno con pantografi alzati fermo alla fermata di Tor di Valle nel senso opposto (sopraggiunto in seguito all’evento) credo che la politica di funzionamento sia la medesima di RFI”.

“Un treno lanciato anche solo a 50km/h, con un filo incastrato sul pantografo, non può far altro che portarselo via fino a quando il treno non sarà completamente fermo”.

“Quando avvengono queste rarissime evenienze, i passeggeri debbono restare a bordo del treno ed ascoltare attentamente le disposizioni del personale. Il treno come detto prima è messo a terra, condizione per la quale l’energia scaricata sul convoglio viene immediatamente scaricata a terra, senza rischi per i passeggeri.

“Il rischio maggiore potrebbe esser legato alla rottura di un vetro dal filo che “svolazza”, rompendolo per cause meccaniche e non elettriche. Questo è un evento che però è talmente raro che non andrebbe nemmeno considerato. Ma a scanso di equivoci, allontanarsi dai vetri sarebbe saggio”.

“Non aprire assolutamente le porte del treno senza il benestare del personale a bordo. La motivazione principale è che il cavo sotto tensione potrebbe (essendo libero da vincoli meccanici) toccare la persona, portandola al rischio concreto di folgorazione.
Inoltre la porta aperta comporta innumerevoli altri rischi elettrici per i passeggeri ancora all’interno del treno”.

“Infine, il panico generalizzato, porterebbe i passeggeri ad aprire anche le altre porte, rendendo il tutto pericoloso doppiamente. Senza contare che le porte lato interbinario non devono essere aperte, salvo benestare del personale. Credo che il rischio in questione non debba essere specificato”.

canaledieci.it è su Google News:
per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie clicca su questo link digita la stellina in alto a destra per seguire la fonte.

Leggi anche: Roma-Lido guasta. I lavoratori: “Abbiamo paura” (VIDEO)

Roma-Lido guasta. I lavoratori: “Abbiamo paura” (VIDEO)