Rom del campo di Castel Romano in albergo covid: scontro tra Regione e Campidoglio (VIDEO)

Il Comune di Roma trasferisce in un albergo dell'Aurelio usato per l’emergenza covid una trentina di rom sgomberati da Castel Romano

Una trentina di rom sgomberati dal campo di Castel Romano da oggi pomeriggio alloggia in un albergo dell’Aurelio. Sarebbe normale assistenza alloggiativa da parte del Campidoglio se non fosse che, senza preavviso, l’amministrazione comunale ha occupato una struttura riservata dalla Regione Lazio per l’emergenza Covid.

Il Comune di Roma trasferisce in un albergo dell’Aurelio usato per l’emergenza covid una trentina di rom sgomberati da Castel Romano

E’ furioso lo scontro tra l’amministrazione regionale e quella capitolina sull’impiego di un albergo riservato dall’assessorato alla Salute all’accoglienza di pazienti covid in isolamento non ospedaliero. Stamattina (leggi qui) sono partite le operazioni di sgombero di una parte del campo nomadi di Castel Romano, sulla via Pontina, uno dei più grandi della capitale.

Una trentina le persone trovate ancora all’interno dei moduli della cosiddetta area F, oggetto del provvedimento: i vigili di Roma le hanno identificate ed allontanate, mentre la Sala operativa sociale capitolina avviava le procedure legate all’esigenze alloggiative.

E la destinazione individuata per l’accoglienza di quei rom è diventata motivo di scontro tra Comune e Regione. «È assurdo che siano state portate presso una struttura che viene utilizzata per l’emergenza Covid a totale carico del Servizio sanitario regionale e senza che la Regione e la Asl competente sapessero alcunché. La struttura è destinata per isolamenti e quarantene Covid» e «ci sono anche persone positive in isolamento», tuona l’assessore alla Salute, Alessio D’Amato.

Ma dal Campidoglio arriva presto la risposta: «La procedura eseguita oggi è la stessa attuata sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Le persone per cui è previsto il successivo inserimento nelle strutture di accoglienza capitoline devono trascorrere un periodo di dieci giorni in isolamento, effettuando due tamponi. Si specifica, inoltre, che le persone che questa mattina hanno richiesto assistenza da parte della Sala Operativa Sociale sono 20, di cui 15 bambini, sono state trasferite in una delle strutture della Regione Lazio dedicate all’isolamento temporaneo, trascorso il quale verranno assegnate alle strutture di accoglienza previste». E il delegato capitolino alla Sicurezza Marco Cardilli «quella dell’assessore regionale D’Amato è chiaramente una vergognosa strumentalizzazione a fini politici».

La richiesta della Regione Lazio è che la sindaca «rimedi immediatamente a questa grave e incresciosa situazione che si è venuta a creare e che mette a repentaglio la salute delle persone e priva di fatto la città di una struttura per l’emergenza Covid».

La replica del Campidoglio

«Tutte quelle persone che in questi mesi hanno avuto necessità di assistenza sono state sempre trasferite nelle strutture della Regione Lazio per trascorrere il periodo di isolamento – ribatte Cardilli -. Ora all’assessore D’Amato questo non sta più bene. E dovrebbe spiegarci qual è la differenza tra tutti gli altri assistiti e i quelli provenienti da un campo sgomberato, tra l’altro per la maggior parte bambini».

Per l’assessore comunale «le modalità di invio alla struttura devono esser fatte dal servizio sanitario regionale attraverso la centrale operativa COA che non ha autorizzato».

La risposta della Regione Lazio

Dal Campidoglio arrivano solo menzogne che rispedisco al mittente – dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato – Troppo facile fare i moralisti con i soldi degli altri, ogni giornata costa 70 euro pagati dal servizio sanitario. Le strutture di isolamento servono per i ‘contatti di caso’ e sono disciplinate da regole sanitarie. Se il Campidoglio intende utilizzarle come case di accoglienza di natura sociale, se le paga e le contrattualizza. Dopo un anno di assenza dall’emergenza Covid l’unica cosa che è capace di fare la Sindaca Raggi è di utilizzare abusivamente le strutture di isolamento. È una vergogna. Il Campidoglio è stato diffidato formalmente dalla Asl Roma 1 a liberare la struttura e per aver utilizzato impropriamente strutture dedicate al Covid“.

redazione@canaledieci.it

Campo nomadi di Castel Romano: al via lo sgombero nell’area F