Il 15enne cestista Jacopo Sardo entra a 6 secondi dalla fine e con una tripla fa vincere la prima partita del campionato all'Alfa Omega: "Il basket è per ora solo divertimento. Il futuro dipenderà da me"
Jacopo Sardo è un ragazzo di 15 anni. Gioca nell’Alfa Omega, squadra di Ostia che disputa il campionato di basket serie C Gold. E’ in panchina, guarda i suoi compagni lottare punto su punto contro la squadra favorita del torneo: il Basket Roma. Il risultato è 74-73 per i padroni di casa che hanno a disposizione due tiri liberi a sei secondi dalla fine. Sembra finita per i lidensi, non ci crede più nessuno. Tranne il coach Daniele Tardiolo che fa entrare proprio il ragazzino: Jacopo Sardo.
“E’ lunga, è lunghissima. Mancano 6 secondi, dobbiamo pensare a prendere il rimbalzo. Dai, forza”.
L’Alfa Omega sta perdendo 74-73 contro la Basket Roma, una delle squadre favorite per la promozione in Serie B. Nel momento in cui il coach gialloblù Daniele Tardiolo pronuncia quelle parole, Andrea Iannilli è sulla lunetta nel tentativo di trasformare i due tiri liberi. Ma il suo sguardo sembra nervoso.
Il primo tiro è corto. Iannilli è stanchissimo, non ce la fa più. Con le ultime forze rimaste prova con il secondo. Ferro e rimbalzo Alfa Omega. Coglie la palla Simone Manzo e qui il coach Tardiolo si trasforma quasi in un telecronista: “Viaaaaa, daaaaai, suuuuu”. Simone si fa tutto il campo e scarica la palla.
Jacopo Sardo la afferra e con una traiettoria perfetta fa morire la palla dentro la retina del canestro. Splash! Sirena! Partita finita. Partita vinta. L’Alfa Omega conquista la sua prima vittoria in questo campionato di serie C Gold e Jacopo viene portato a trionfo dai suoi compagni di squadra. “Una serata che non dimenticherò mai, la notte non ho dormito”, ha dichiarato Jacopo Sardo. E gli crediamo sulla fiducia. Nel frattempo le sue gesta vengono riprodotte sui social e diventano virali.
Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio. E’ stato nominato come miglior giocatore dell’ultima partita dal Comitato Regionale della Federazione Pallacanestro. Il suo papà, Andrea, è allenatore e nel recente passato è stato coach proprio dell’Alfa Omega con cui ha sfiorato la promozione in B nel 2017.
“Frequento il secondo anno del liceo scientifico-sportivo del Giovanni Paolo II a Ostia – racconta Jacopo – A scuola mi trovo benissimo, con professori preparati e compagni che hanno passione per lo sport come me. E’ una scuola ben organizzata dove tutti sono gentili”.
“Rispetto al passato sono molto più contento di frequentare le lezioni. Imparo divertendomi. Continuerò gli studi all’Università? E’ un po’ presto per pensarci. A me piacerebbe molto continuare con materie che hanno a che fare con lo sport”.
“Per ora vedo il basket come un divertimento. Gioco all’Alfa da quando facevo il mini basket e con tanti miei compagni siamo cresciuti insieme. All’Alfa c’è tanta attenzione sui giovani grazie al presidente Gabriele Di Pietro e ai miei coach Daniele Tardiolo e Dimitri Sementilli”.
“A me piace tanto lo sport. Gioco anche nell’Ostiamare under 16 in un ambiente bellissimo con un mister molto bravo e con compagni forti e simpatici. Vorrei continuare a lungo a giocare per l’Alfa Omega e l’Ostiamare. Ostia è il mio quartiere. Sono orgoglioso di indossare queste maglie che rappresentano il quartiere in cui sono fiero di vivere”.
“I miei genitori mi dicono sempre che sto ancora crescendo. Per me lo sport è amicizia e divertimento e speriamo di uscire al più presto da questa pandemia”.
“Inoltre, i miei genitori mi dicono: ‘sii contento di tutte queste feste che ti fanno, ma hai fatto solo un bel tiro, devi migliorare molto per diventare un giocatore. Il tutto passerà dal tuo impegno, dalla capacità di ascoltare e dall’intensità che metterai in ogni allenamento e in ogni partita, così come nello studio'”.
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