I parametri della Regione Lazio mostrano un indice RT in calo. Ma il premier Draghi sarebbe intenzionato a prolungare le restrizioni fino all'11 aprile
Il Lazio viaggia verso la zona arancione, che potrebbe scattare da lunedì 29 marzo. Almeno stando ai parametri relativi all’indice di contagio RT: nella nostra Regione infatti negli ultimi dieci giorni è sceso da 1,3 a 1,09, ben sotto la soglia fatidica dell’1.25.
L’assessore alla Sanità regionale, Alessio D’Amato, è convinto che possiamo farcela. “Cauto ottimismo, ora avanti tutta con la campagna vaccinale”, dichiara.
A decidere il tutto e per tutto saranno i dati su contagi e ricoveri, ma soprattutto percentuale dei posti letto in terapia intensiva occupati, che saranno valutati il prossimo venerdì 26 marzo.
Il Comitato tecnico scientifico deciderà se il Lazio può fare il salto all’indietro verso la zona arancione, e tornare ad avere scuole e negozi aperti, oppure deve rimanere in lockdown per altre due, lunghissime settimane.
Qualsiasi sia la decisione di venerdì, dal 3 al 6 aprile i cittadini della Regione dovranno comunque fare i conti con le restrizioni di Pasqua decise dal governo guidato da Mario Draghi, e inserite nell’ultimo Dpcm: zona rossa in tutta Italia, senza eccezioni.
Ma una riapertura di scuole e negozi a partire dal 29 marzo intanto darebbe una forte boccata di ossigeno a famiglie e commercianti del Lazio. Con l’eventuale prolungamento della zona rossa il lockdown proseguirebbe invece fino all’11 aprile.
Ma sulle prospettive di riapertura, con il ritorno in zona arancione del Lazio, piomba la notizia che il governo Draghi starebbe valutando un prolungamento delle restrizioni a livello nazionale anche oltre Pasqua, a causa dell’incremento dei contagi a livello nazionale e della carenza di dosi di vaccino.
L’ipotesi al vaglio del premier, di cui Draghi ha parlato in una riunione a Palazzo Chigi con il ministro della Salute Roberto Speranza e i vertici del Cts, è quella di una proroga della stretta anti-contagio, con un lockdown esteso fino all’11 aprile.
In questo scenario, spiegano fonti di governo all’Adnkronos, sarebbe comunque prevista la riapertura della scuola dell’infanzia e delle elementari, anche nelle zone rosse.
Insomma: le buone notizie faticano ad arrivare, esattamente come le dosi di vaccino AstraZeneca previste in consegna, che il colosso farmaceutico britannico continua, ancora, a non fornire.
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