Litorale Nord

Ladispoli, un’antica sepoltura emerge tra le dune della spiaggia

La delegata al Patrimonio Archeologico: “Lo scavo è stato fatto da qualcuno per riportare a casa un macabro tesoro”

Tra le dune della spiaggia di Palo Laziale, a Ladispoli, è stata ritrovata un’antica sepoltura, risalente a un’epoca remota. La Sovrintendenza Archeologica sta ora analizzando i reperti per risalire con certezza al periodo originario.

Una tomba di epoca remota riaffiora dalle dune della spiaggia di Palo Laziale, a Ladispoli

Il ritrovamento è avvenuto ieri, 18 marzo: a seguito di alcune segnalazioni effettuate da cittadini la Sovrintendenza Archeologica, insieme al dipartimento Patrimonio storico e archeologico del Comune di Ladispoli, ha effettuato un sopralluogo sulla spiaggia, nel luogo dove era stata indicata la presenza di ossa pertinenti a una sepoltura antica.

Sul posto la dottoressa Rossella Zaccagnini, per conto della Sovrintendenza, e la dottoressa Annalisa Burattini, delegata al Patrimonio storico e archeologico del Comune di Ladispoli. Le due esperte archeologhe però hanno constatato al loro arrivo che la sepoltura era stata manomessa di recente.

“Purtroppo, ho dovuto constatare che l’area segnalata era stata scavata, ed erano state riportate alla luce alcune parti di uno scheletro riferibile ad un animale di grossa taglia, forse un cavallo”, sottolinea la dottoressa Burattini.

“Già in passato in questa stessa area si era provveduto a mettere in sicurezza alcune sepolture che le forti mareggiate avevano riportato alla luce. Con rammarico, oggi abbiamo dovuto constatare che lo scavo è stato fatto da qualcuno che ha scavato la duna per semplice curiosità, o solo per riportare a casa un macabro tesoro”, è lo sfogo della delegata al patrimonio archeologico del Comune.

“Mi dispiace, altresì, che dobbiamo apprendere le notizie dai social network: forse sarebbe più importante che queste persone, prima di comunicare al grande pubblico comunicassero la notizia agli Enti competenti o alle Forze dell’Ordine. Comunque, le ossa sono state recuperate per un eventuale approfondimento”, conclude Burattini.

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