Tangenti aeroporto Fiumicino: le intercettazioni che hanno inchiodato il funzionario ENAC (VIDEO)

Concluso il secondo filone di inchiesta, ecco le intercettazioni ambientali e le riprese video che hanno inchiodato il funzionario ENAC e gli imprenditori corrotti.

Si è concluso il secondo filone di inchiesta avviato nel 2019 per cui altre 7 persone sono state denunciate all’aeroporto di Fiumicino per gravi episodi di corruzione e uso di atti falsi (leggi qui).

Corruzione ed appalti all’aeroporto di Fiumicino: l’inchiesta che ha portato ad altre 7 denunce

Altre 7 persone sono state deferite alla competente Autorità Giudiziaria per gravi episodi di corruzione e uso di atti falsi nell’ambito della secondo filone d’inchiesta – appena concluso – della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia.

Inizialmente erano state coinvolte 10 persone, tra cui un alto funzionario dello scalo romano, poi l’indagine della Polizia di Frontiera di Fiumicino ha permesso di smascherare anche diversi insospettabili imprenditori che, a fronte di regali e denaro, al funzionario dell’Enac ottenevano certificazioni, autorizzazioni o vantaggi per la propria attività imprenditoriale.

Fondamentali nelle indagini le riprese video e le intercettazioni ambientali, che hanno permesso di incastrare i responsabili, tramite inconfutabili elementi probatori in merito al raggiungimento dell’accordo illecito e del versamento effettivo della tangente.

Lo scambio di tangenti nelle riprese video e nelle intercettazioni ambientali

Dalle riprese audio-video emerge in modo evidente il cambiamento sostanziale delle dinamiche interpersonali.

Fino al conferimento del denaro l’imprenditore mantiene un atteggiamento ossequioso e rispettoso nei confronti del Pubblico Ufficiale, ma quando il funzionario percepisce la tangente si nota un cambiamento sostanziale, tantoché il soggetto privato diventa pretenzioso, arrogante e minaccioso.

Nello stesso contesto sono state denunciate 4 persone per falso, in quanto responsabili della produzione di documenti non veritieri volti ad agevolare la richiesta di permessi necessari per operare in ambito aeroportuale.

La pratica di produrre documenti falsi era divenuta ormai un semplice obbligo formale, quasi privo di valore legale, tanto da essere firmato e redatto con un’incredibile superficialità, proprio in virtù del mancato riscontro da parte del funzionario corrotto.

La precisazione di ENAC

In mattinata è arrivata una precisazione da parte di ENAC, che ha dichiarato di aver sospeso il proprio funzionario coinvolto già dal 21 luglio 2020, a conclusione della prima parte delle indagini.

L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile inoltre, ha specificato che si tratta di un funzionario e non del vice direttore dell’aeroporto di Roma Fiumicino.

L’ENAC  – prosegue la nota – ha collaborato, sin dall’inizio, all’indagine prestando il proprio contributo per far sì che venisse fatta chiarezza sulle attività oggetto degli accertamenti e continuerà ad assicurare agli organi inquirenti e alla Magistratura tutto il proprio supporto per ogni ulteriore approfondimento finalizzato a fare piena luce sui fatti e sulle responsabilità, a tutela dell’onorabilità e della professionalità dell’Ente e dei suoi dipendenti che svolgono quotidianamente le attività istituzionali di regolamentazione, controllo e vigilanza sul settore aereo con correttezza e trasparenza“.

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