Erbe e piante officinali della flora spontanea, contengono dei principi attivi particolarmente efficaci, per la lotta di molte malattie e/o alterazioni dell’equilibrio psicofisico. Alcune di loro hanno però in natura, anche effetti tossici pericolosi.
Erbe e piante officinali sono usate nella medicina naturale, ma alcune hanno degli effetti tossici molto pericolosi
Non si vuol fare certo concorrenza alle farmacie, ma in linea di principio, avere a portata di mano dei semplici rimedi casalinghi, costituiti da erbe e piante della flora spontanea e collaudati da secoli di esperienze, è certamente un grande vantaggio.
In Cina, già migliaia di anni fa, erano conosciute centinaia di erbe medicinali, e anche in Occidente si ha notizia che nel 1000 a.C. venivano catalogate più di 800 piante curative.
Questa enorme base, permise ai vari Ippocrate, Galeno e Teofrasto di porre le basi di pratiche terapeutiche, basate sulla conoscenza della botanica. È pur vero che nel Medio Evo, tale pratica divenne quasi una mania trascendendo fino a sconfinare nella magia, e soltanto in pieno Rinascimento, l’impiego delle erbe, si ricondusse a basi scientifiche e iniziò così la preparazione di medicine, che ancora oggi trovano posto d’onore sugli scaffali delle farmacie, accanto a quelle messe a disposizione dalla chimica moderna.
Queste piante “officinali”, termine che deriva dall’officina degli antichi speziali, ancor oggi hanno una notevole importanza nella cura di malanni e disturbi di entità lieve ma non trascurabile.
Molte di queste piante hanno anche un indubbio valore estetico, e per questa loro duplice funzione, si meriterebbero comunque sempre un posto sui nostri balconi. Tra queste, solo per citarne alcune:
L’Altea (althaea officinalis), dalla intensa fioritura estiva bianca, porpora o azzurro-viola che con le foglie essiccate viene impiegata come decotto per le forme bronchiali.
L’Aquilegia pianta dall’aspetto molto gradevole e con fiori azzurri o rosa-viola. E’ dalle sua foglie che si ottengono infusi ad effetto sedativo.
La Borragine (borrago officinalis), con grandi fiori azzurri e dalle cui foglie si estrae un succo ottimo per i disturbi di fegato.
La Pianta di vetro (impatiens), con una ricca fioritura gialla, che si presta sia come depurativo per infusione delle foglie essiccate, sia come cicatrizzante con le foglie fresche applicate sulle ferite.
La Menta (mentha) nelle numerose varietà, è un ottimo infuso dallo straordinario effetto dissetante e digestivo e cosa che non molti sanno, può essere utilizzato come disinfettante dell’acqua.
Il Nasturzio (tropaeolum majus), dalla fioritura giallo-bruna, e il succo estratto dalle foglie, ha sia un effetto anticatarrale, che anti caduta dei capelli se usato come frizione.
È importante sapere che i principi attivi, utili in determinate condizioni e opportuni dosaggi, possono, in altri casi, essere tossici. Virtù e pericoli delle erbe officinali delle quali spesso non si conoscono gli effetti, sono stati infatti spesso, oggetto di spunti per molta letteratura gialla.
Delle erbe che verranno elencate nessuna è pericolosa per semplice contatto, ma solo per ingestione delle varie parti: bacche, semi e fiori. Attenzione quindi a metter queste piante in balcone e soprattutto alla portata dei bambini, che hanno la tendenza a mettere tutto in bocca!
Di seguito alcune pericolose specie, da evitare su terrazzi e balconi di casa:
L’Aconito (aconitum), con bei fiori blu che contengono però delle sostanze pericolose per l’organismo, in grado di provocare dei gravissimi effetti anche letali, pur ingeriti in poca quantità.
Il Croco (colchicum), che ha fioritura primaverile in svariati colori, contiene la colchicina, in particolare nei bulbi e nei semi, molto utilizzato in medicina, non deve essere assolutamente ingerito in natura. E’ un veleno per l’apparato digerente, per gli organi di moto e sensoriali.
Il Mughetto (convallaria), splendido alla vista, contiene una tossina molto pericolosa per il cuore, e mantiene la sua pericolosità anche se essiccato.
La Digitale (digitalis purpurea) con le sue belle spighe fiorifere, è sì utilizzata per le medicine cardiache, ma se ingerita in dosi non corrette, risulta micidiale.
L’Oleandro (nerium oleander), pianta di largo uso per la sua rusticità e fioritura generosa, è però pericoloso per il contenuto di glucosidi ad alta tossicità per il cuore. E’ nota la morte di soldati napoleonici in Spagna, per aver usato stecchi di oleandro come spiedi per arrostire la carne.
Infine il Ricino (ricinus communis), dai bellissimi semi, ben conosciuto per l’effetto salutare del suo famoso olio, contiene però una tossi-albumina, veramente pericolosa e dagli effetti letali, anche per l’ingestione di pochi semi. E’ ancor più pericoloso tenerlo a portata di mano, per via del fatto che i semi sono di buon sapore.
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