Non c’è il parere idraulico del Consorzio di Bonifica e per questo motivo il Campidoglio deve rivalutare il progetto del nuovo Ponte della Scafa approvato nel 2009 e affidato nel 2018.
E’ la scoperta fatta dall’associazione “Amici del Lungomare” di Ostia analizzando le carte del nuovo progetto per il Ponte della Scafa. L’inadempienza è particolarmente grave perché il nuovo assetto viario è destinato a cancellare canali di bonifica e determinare uno squilibrio nell’attuale assetto idrogeologico della zona.
Dodici anni dopo l’approvazione il progetto del nuovo Ponte della Scafa manca ancora del parere idraulico del Consorzio di Bonifica
In una nota indirizzata alla sindaca Virginia Raggi, alla direzione del Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano CBTAR oltre che alle direzioni dei dipartimenti Urbanistica e Infrastrutture, il coordinatore dell’associazione, l’architetto Bruno Spinozzi, segnala che “il progetto definitivo dell’opera pubblica è redatto in difformità alle normative tecniche e legislative vigenti”. E, pertanto, la sua approvazione, avvenuta con il Commissario del Comune di Roma il 30 giugno 2009 con opera affidata per una spesa di circa 40 milioni di euro a febbraio 2018, “è illegittima”.
Prima di sostenere quest’accusa, l’architetto Spinozzi ha accertato attraverso il Consorzio di Bonifica se è stato richiesto il preventivo parere per l’esecuzione dell’opera. Il direttore generale del CBTAR, Andrea Renna, in una nota specifica che “ad oggi non è pervenuta a questo ente la documentazione tecnico amministrativa relativa alla realizzazione delle opere in oggetto (Progetto comunale per la realizzazione del nuovo ponte sul Tevere in via della Scafa n.d.r.)”.
Si tratta di un parere vincolante quello del Consorzio di Bonifica perché il progetto “prevede la realizzazione del collegamento della via dei Romagnoli con il nuovo ponte attraverso un sistema di strade che per lunghi tratti si sovrappone agli esistenti canali di bonifica in violazione delle vigenti norme tecniche e legislative”.
Per evitare lungaggini e ulteriori oneri, pertanto, l’associazione “Amici del lungomare” chiede che prima della consegna dei lavori di costruzione il Campidoglio “proceda direttamente e con urgenza ad aggiornare il progetto definitivo dell’opera pubblica intervenendo con le necessarie integrazioni e varianti” da sottoporre all’approvazione del Consiglio comunale o della Giunta, trattandosi appunto di varianti sostanziali.