I pendolari: “Adesso, senza stadio, il Campidoglio dimostri cosa fare per la Roma-Lido”

Intervento del Comitato pendolari sulle esigenze di potenziamento della linea metroferroviaria. Accuse anche a Zingaretti: “In cinque anni non spesi i 180 milioni disponibili”

Il Comitato Pendolari Ostia Lido, dopo l’annuncio della società giallorossa di abbandonare il progetto di uno stadio a Tor di Valle, “presenta il conto” al Campidoglio e alla Regione Lazio. Cospicui fondi in attesa di essere spesi da quasi cinque anni,  progetti faraonici incomprensibili, promesse che hanno il sapore elettorale: sulla Roma-Lido i pendolari attendono conferme e fatti concreti.

E’ una lunga nota quella che il Comitato Pendolari Ostia Lido ha inviato alla redazione di canaledieci.it dopo la pubblicazione di questo nostro articolo (leggi qui). La proponiamo per intero nello spazio che segue.

In merito all’articolo pubblicato dal vostro giornale alcuni giorni fa, in cui si riportava il pronunciamento della Giunta comunale in merito alla ferrovia Roma Lido ed al progetto di Business Park a Tor di Valle, ci preme segnalare quanto segue:

a) i famosi 180 milioni per l’ammodernamento della Roma Lido, contenuti nel Patto per il Lazio (accordo Renzi-Zingaretti riguardante anche 154 milioni per la Roma Nord), sono ormai diventati una leggenda. Dal 2016 vengono sbandierati dalla Regione e poi anche dal Comune, per giustificare la sostenibilità trasportistica dell’edificazione massiccia della nuova “centralità urbanistica”, nell’intera ansa sinistra del Tevere a Tor di Valle. Ad oggi, dopo cinque anni, non è né è stato speso neppure un centesimo;

b) detti soldi pubblici del Fondo di Sviluppo e Coesione governativo sono destinati anche ad opere, sicuramente utili, ma che non garantiscono il miglioramento del servizio (p.es. la costruzione di un deposito-officina a Lido Centro per lo stazionamento dei treni per un totale di 40 milioni di euro, per affrancare la Lido dalla coabitazione nel deposito di Magliana con la Metro B, il rifacimento delle canaline porta-cavi per 9 milioni, l’ennesimo intervento di manutenzione straordinaria degli inaffidabili convogli MA200, scaricati dalla Metro A dopo il Grande Giubileo nel deposito di Anagnina e rifilati alla Lido in mancanza di alternative regionali meno approssimative, per affrontare la cronica mancanza di rotabili veramente affidabili; ecc.);

c) la gara per detta manutenzione di alcuni tra i treni meno affidabili della Lido, come pure degli Alstom e Firema della Roma Nord, è andata deserta, in quanto marcatamente sottostimata nella base d’asta, e siamo in attesa degli esiti di un nuovo tentativo avviato dalla Regione tramite la controllata Astral, che non porterà comunque ad alcun treno MA200 revisionato in linea prima fine 2021, ma che potrebbe parimenti fallire e, quindi, dovremo tenerci i treni così come sono;

d) i treni, previsti in acquisto nel primo lotto (unico avviato e finanziato) di un altrettanto sbandierato Accordo Quadro della Regione per “38” treni “promessi” su Lido e Roma Nord, ancora da assegnare, appaltare, comprare, fabbricare, sono massimo 5. Il procedimento di gara, partito tre anni fa con Determina regionale G01874 del 15 febbraio 2018, dopo aver subito ben cinque rinvii si trova ancora nella fase precoce di apertura delle buste e non è chiaro quando ci sarà l’aggiudicazione. Nella migliore delle ipotesi il primo treno arriverà in linea e sarà usabile a fine 2024 o forse per il Giubileo del 2025;

e) se e quando arrivassero, i nuovi treni servirebbero solo per sostituire 5 treni equivalenti, vecchi, ormai giunti a fine vita ed il saldo della flotta sarà pari a zero;

f) i treni necessari a garantire il flusso dei 20.000 viaggiatori-tifosi all’ora verso Tor di Valle, previsti dalla DAC 32/2017 non ci sono e non ci saranno;

g) per quanto riguarda il fantomatico accordo Comune–Regione per la Roma Lido, l’assessorato regionale ai Trasporti, interpellato dal Comitato Pendolari la scorsa estate, ci rispose di non saperne niente di definitivo e non siamo così sicuri che la trattativa ci sia stata davvero, con piena e concreta volontà delle parti;

h) oggetto principale della notizia, fatta girare appositamente sulla stampa da Roma Capitale una settimana fa, era il “presunto” “accordo” con la Regione per il “potenziamento” della Roma Lido. Lo spunto era una Delibera di Giunta del 16 febbraio 2021 che “integrava” un precedente atto di Giunto, con poche aggiunte imprecise;

i) tra tali imprecisioni, c’è quella del progetto esecutivo per un ponte ciclo-pedonale, che sarebbe stato “approvato” negli scorsi mesi da Roma Capitale. In più, relativamente al completamento della fermata Acilia Sud-Dragona, alla realizzazione di un parcheggio di scambio ed alla costruzione del soprappasso pedonale per attraversare la via del Mare, l’Ostiense e via dei Romagnoli, dette opere sono già finanziate dalla Regione Lazio da quasi un decennio, come previsto dall’Accordo di Programma di Recupero Urbano di Acilia Dragona;

j) dalla lettura della Delibera di Giunta Capitolina di agosto scorso, recante un semplice “schema” di accordo tra Pubbliche Amm.ni (ex art.15 Legge n.241/90), pare evidente che le opere “aggiuntive”, assicurate da Roma Capitale o dalla Regione Lazio al netto di tutti quelle già approvate e finanziate o avviate da anni (anche dal 2002 ! ) a prescindere dall’esistenza anche solo della idea di fare a Tor di Valle un Business Park con la scusa di una Stadio, sono solo quelle minime necessarie per non far collassare la linea e la vetusta fermata di Tor di Valle, nei pomeriggi e nelle serate di partita o di evento.

k) Le poche opere aggiuntive, pensate solo se esisterà e solo per il Business Park-Stadio, come i tre binari tronchi, da realizzare all’uscita sud della fermata di Tor di Valle, e di due binari attrezzati di manovra/inversione, da sistemare a valle della stazione di Acilia, per non parlare dei “famosi” 4/5 treni che Roma Capitale avrebbe dovuto comprare di suo, in base a quanto scritto nelle Delibera di Assemblea Capitolina sullo “Stadio” di giugno 2017, sono tutti interventi chiaramente vincolati alla realizzazione del Business Park ed al versamento dei 45 milioni di oneri costruttivi che i costruttori avrebbero dovuto versare comunque nelle casse pubbliche, in proporzione alle migliaia di metri cubi che vorrebbero spiattellare nell’ansa sinistra del Tevere, a Tor di Valle;

l) infine, la citata Delibera sullo “Stadio” del 2017, anche su iniziativa dei comitati pendolari e di quartiere, fu opportunamente emendata per chiarire che “…l’intero contributo relativo al Costo di Costruzione dovuto da Eurnova Srl … … 45 milioni, … … è finalizzato al miglioramento dell’offerta e del servizio di trasporto su ferro prioritariamente attraverso l’acquisto o eventualmente attraverso il revamping di treni sulla ferrovia Roma Lido.

Per questo motivo possiamo affermare che lo storno di quei 45 milioni per “altre opere”, occorrenti per accogliere le migliaia di nuovi frequentatori del Business Park ed i tifosi delle Stadio, che non siano usati per acquisto o ristrutturazione dei treni (la cosa più carente sulla Lido) appare contrario alla volontà espressa da tutta l’Assemblea Capitolina, e dalla stessa Maggioranza dell’epoca e, quindi, illegittima.

A noi pare che gli annunci a mezzo stampa del Comune sullo stadio a Tor di Valle siano il frutto di una campagna elettorale incipiente, tesa ad acquisire il consenso dei tifosi. Aggiungiamo che, stando alle notizie diramate dal CdA dell’A.S. Roma, e riportate anche dal vostro giornale, il centro direzionale chiamato giocosamente Business Park con la pertinenza stadio non si fa perché non c’è ritorno economico. Ci rallegra il fatto che finalmente in tutta la sciagurata vicenda di Tor di Valle giunga una autorevole presa di posizione di buon senso, dettata certamente dalla recente pandemia Covid e dell’introduzione consistente dello smart working con conseguente svuotamento degli uffici; quindi è difficile pensare di costruire un centro direzionale e un centro commerciale nuovo, che rimarrebbe certamente vuoto.

Adesso rimaniamo in attesa che Comune e Regione diano seguito al fantomatico accordo sulla Roma Lido, in particolare laddove è scritto (punto 4, comma 3): “ Qualora non si pervenga alla definitiva approvazione dell’intervento Nuovo Stadio della Roma……….Roma Capitale si impegna a finanziare …” .

Caduta la “foglia di fico” dello stadio di Tor di Valle, che della Società Roma non sarebbe stato, ne mai lo sarebbe diventato, scopriremo se è vero, come abbiamo sempre sostenuto, che il potenziamento della linea era solo finalizzato alla realizzazione dell’insostenibile progetto, dimostrando perciò che le istituzioni stavano lavorando per un preciso interesse di parte, oppure per il generale interesse della Città, dei piccoli imprenditori commerciali e artigiani, piccoli e medi proprietari immobiliari, degli abitanti dei quartieri limitrofi e di noi pendolari.

Aspettiamo di vedere quando la Roma Lido potrà trasportare 20.000 pendolari/ora.

Noi continueremo a vigilare, in ogni caso e a denunciare ogni stortura.