Professionisti pagati dal X Municipio solo dopo il pignoramento

Tre professionisti ingaggiati da prima del Commissariamento devono ricorrere al Tribunale e al pignoramento per essere pagati dal X Municipio

via Cristoforo Colombo

Questa è la storia di due agronomi e di un architetto che, incaricati dal X Municipio di prestare consulenze tecniche, per essere pagati hanno dovuto ricorrere al Tribunale che ha sentenziato il pignoramento di beni tecnici dell’amministrazione. E solo dopo il sequestro, il X municipio si è deciso a pagare.

Tre professionisti ingaggiati da prima del Commissariamento devono ricorrere al pignoramento per essere pagati dal X Municipio

E’ un’esperienza di malamministrazione quella vissuta da tre professionisti che hanno avuto a che fare con il X Municipio. Tutto ha inizio prima del Commissariamento prefettizio del parlamentino locale disciolto per l’arresto del presidente Andrea Tassone (Pd). Prima dell’insediamento del prefetto Domenico Vulpiani, l’amministrazione di centrosinistra attraverso una regolare gara d’appalto, aveva deciso di effettuare un censimento sullo stato vegetativo degli alberi sottoponendo a un gruppo di agronomi forestali l’esame di 5522 piante.

Il lavoro di analisi si è concluso durante la gestione commissariale che, convinta dal succedersi di eventi atmosferici avversi, ha deciso di raddoppiare quasi il numero di alberi da monitorare arrivando esattamente a 9496 unità. Quando nel 2016, finito il loro lavoro, i due agronomi forestali hanno presentato il conto, aumentato rispetto a quando previsto dall’amministrazione, si sono visti negare il pagamento: 44.200 euro l’uno più 39.840 euro l’altro.

Così, la coppia di agronomi, ai quali era spettato il compito di controllare tra gli altri gli alberi della via Cristoforo Colombo, della via del Mare e via di Castelporziano all’Infernetto, nel 2018 si è rivolta al Tribunale per vedersi riconosciuti i crediti. I giudici hanno riconosciuto i diritti dei due professionisti e, ovviamente, ha autorizzato il pignoramento di 51.618 euro per l’uno e di 48.891 euro per l’altro. Tra spese e interessi il 20% in più.

A distanza di tre anni da quella determinazione del Tribunale, il X Municipio solo il 18 febbraio scorso ha riconosciuto il debito fuori bilancio, mettendo fine a una pagina ignobile dell’amministrazione locale.

Ancora più complessa e lontana nel tempo la vicenda che riguarda il credito maturato da un architetto. E’ il 2012 quando la Regione Lazio assegna all’allora XIII Municipio una somma di 1,100 milioni di euro per un progetto di “Ristrutturazione con interventi di riqualificazione della viabilità e dell’arredo urbano di via della Corazzata e di via Domenico Baffigo”. La progettazione definitiva ed esecutiva viene affidata per un compenso di 46.403 euro a questo architetto che compie l’intervento nei tempi e nei modi previsti. Detto che l’incarico non ha mai ricevuto il visto di regolarità contabile e che l’architetto non è risultato in regola con i pagamenti dell’Inarcassa (debito detratto dal suo compenso), il professionista non ha ottenuto in ogni caso il saldo della sua fattura. Così nel 2017 l’architetto ha ottenuto dal Tribunale non solo il riconoscimento della correttezza della pretesa di 39.088 euro ma anche l’istanza di pignoramento che con le spese e gli interessi è salita fino a 42.198. Somma che quattro anni dopo, solo il 18 febbraio scorso, il X Municipio ha autorizzato per il saldo.

Ostia Antica, il Campidoglio inadempiente paga una sanzione di 600mila euro