Ciclabile definitiva di Ostia, via libera con molte ombre

Alcuni enti si rifiutano di esprimere il parere nella Conferenza dei Servizi per la realizzazione della pista ciclabile definitiva. Per l’appalto il X Municipio sceglie la procedura negoziata

Pista ciclabile

La Conferenza dei Servizi dà il via libera alla realizzazione della pista ciclabile definitiva per il lungomare di Ostia. Molti enti, però, non si sono espressi affatto e gli altri hanno condizionato il loro parere favorevole ad alcune modifiche sul progetto elaborato da “Risorse per Roma”.

Organi tecnici si rifiutano di esprimere il parere nella Conferenza dei Servizi per la realizzazione della pista ciclabile definitiva. Appalto da 1,8 milioni

La Conferenza dei Servizi, atto vincolante per la realizzazione dell’opera, è stata indetta il 24 novembre scorso, dopo che il 30 settembre il Comune di Roma aveva destinato 1,8 milioni per l’intervento, il 26 ottobre “Risorse per Roma” aveva presentato il progetto definitivo e il 10 novembre la Giunta Municipale aveva approvato quel piano tecnico (qui trovi il dettaglio del progetto).

L’esito complessivo della Conferenza dei servizi è considerato di “parere favorevole” anche se due degli otto enti coinvolti non si sono affatto interessati: si tratta della Regione Lazio (Direzione Regionale Infrastrutture e Mobilità) e dell’Ama. Favorevole incondizionatamente si è espresso solo il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, ma il suo è solo un parere di conformità al Piano Regolatore. Altri due enti, e tra questi la Polizia Locale, non hanno espresso né parere favorevole né di dissenso pure introducendo segnalazioni di criticità. Gli altri enti hanno condizionato il loro parere pro ciclabile a determinate condizioni. Vediamole.

Il dettaglio dei (mancati) pareri

Il Dipartimento capitolino Mobilità e Trasporti, Direzione Programmazione e Attuazione dei Piani di Mobilità, Servizio Mobilità Sostenibile, Ufficio Ciclabilità e Mobilità Innovativa, ha condizionato il proprio parere favorevole solo dopo che verranno prodotti “gli appositi elaborati grafici redatti secondo quanto indicato nel Disciplinare di segnalamento”. Insomma è un “sì” ma solo dopo che saranno fatte le correzioni sulla segnaletica. Il Dipartimento comunale Mobilità e Trasporti, Direzione Trasporto Pubblico Locale, Ufficio Manutenzione di Rete, approva ma condiziona il suo giudizio anche lui sugli aspetti di sicurezza “riguardanti le padane delle fermate e la relativa segnaletica e prescrizioni specifiche riferite alle n.14 fermate del trasporto pubblico” del lungomare. Le stesse criticità sono state segnalate dalla Roma Servizi per la Mobilità, Direzione Ingegneria che non ha per questo motivo formulato un parere né favorevole né di dissenso.

Anche la Polizia locale ha scelto di non presentare “una determinazione formulata in termini di assenso o dissenso” però ha “espresso osservazioni in merito alla segnaletica stradale da implementare, alla assenza di stalli adibiti alla raccolta quotidiana dei rifiuti (anche organici) da parte dei mezzi AMA, ai passi carrabili esistenti e ai posti riservati a persone con disabilità”. I tecnici dei vigili urbani hanno anche richiesto di revocare il senso unico su via dell’Aquilone dopo la realizzazione.

Il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, Direzione Pianificazione Generale, Servizio Coordinamento Tecnico PRG Valorizzazione delle Aree Pubbliche e di interesse Pubblico ha confermato la conformità alla destinazione urbanistica della pista ciclabile sul lungomare. Parere favorevole dalla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, Tutela paesaggistica X Municipio e Tutela archeologica X Municipio a condizione che “le necessarie sostituzioni e rifacimenti delle pavimentazioni esistenti dei marciapiedi dovranno essere attuate utilizzando materiali omogenei per forma, colore e materiale alle pavimentazioni esistenti in modo da riconfigurare una continuità visiva del percorso pedonale”. Ha, inoltre, auspicato “che all’intervento in oggetto ne seguano ulteriori finalizzati alla riqualificazione del lungomare di Ostia con particolare riferimento alle alberature presenti nello spartitraffico centrale“.

E’ incomprensibile come, in presenza di un indispensabile giudizio sul grado di sicurezza che la nuova opera possa garantire per i ciclisti, organi tecnici competenti della pubblica amministrazione abbiano scelto di non fornire il proprio parere.

Mancano dettagli, poi, sul piano parcheggi: il progetto definitivo prevede di eliminare la sosta delle auto sulla carreggiata lato mare e di ricavare i posti persi modificando quelli della carreggiata del lato opposto. Sulla strada priva di ciclabile, la sosta verrà regolata a spina di pesce e non in linea. Nessun ente ha espresso un parere relativamente a questo aspetto.

Come si ricorderà, il Ministero Infrastrutture e Trasporti MIT ha decretato che l’atto istitutivo della pista ciclabile transitoria è illegittimo (leggi qui). Nel procedimento, però, non è previsto il coinvolgimento del Ministero, trattandosi di un’opera di carattere comunale.

La determina dirigenziale di recepimento dei pareri sulla pista ciclabile di Ostia (nr 3019/2020 del 30 dicembre 2020), pubblicata solo il 17 febbraio sul sito istituzionale, in ogni caso ha stabilito che si può procedere all’indizione della gara d’appalto, poiché “le raccomandazioni e verifiche richieste sono state ritenute non sostanziali e valutato che le stesse non alterano la progettazione esecutiva nel suo complesso, potendo essere recepite adeguando, eventualmente, gli elaborati prima della fase di gara e verificate nell’ambito della successiva fase di esecuzione dei lavori”.

La gara d’appalto per un importo di 1,8 milioni di euro verrà indetta nei prossimi giorni attraverso il metodo della “procedura negoziata” e “l’aggiudicazione avverrà con il criterio del minor prezzo”.

Labur: “Manca il visto della Ragioneria Generale”

Labur, Laboratorio Urbanistica, l’organismo tecnico che ha ottenuto questo decreto di illegittimità dell’atto istitutivo della ciclabile emanato dal MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti), ha presentato una nuova denuncia. Andrea Schiavone e i suoi collaboratori, dopo aver presentato già un esposto per questa presunta violazione, hanno infatti scoperto che la determinazione istitutiva non è mai divenuta esecutiva per il no della Ragioneria Generale.Oltre 100mila euro di debito sono stati decisi fuori bilancio dal X Municipio” indica Schiavone. “A quasi sei mesi dalla sua inaugurazione e nonostante le proroghe della pista ciclabile transitoria – aggiunge il presidente di Labur – non esiste alcun collaudo o certificato di regolare esecuzione dei lavori affidati e già realizzati. La Raggi, che inaugurò la pista, lo sapeva?“.

Labur ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e alla Corte dei Conti.

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