Pendolaria, in sei anni la Roma-Lido perde metà degli utenti

Presentato il Rapporto 2021 di Legambiente. Scacchi: "Roma-Lido e Roma-Nord sono ormai in uno stato disastroso. La Regione le trasformi in linee metro”

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Fuga dalla ferrovia Roma-Lido: a causa dei continui disservizi e delle condizioni disastrose la linea che collega Ostia con Porta San Paolo ha perso negli ultimi sei anni il 45% dell’utenza, passando da 100.000 a 55.000 viaggiatori al giorno.

I pendolari, esasperati dalle condizioni di viaggio, hanno abbandonato il trenino in favore dell’auto, con evidenti ricadute sull’ambiente. A certificarlo è il Rapporto Pendolaria 2021 di Legambiente, presentato questa mattina, 15 febbraio.

Disastro Roma-Lido, tra treni rotti e corse saltate persa la metà degli utenti. La denuncia di Legambiente

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Una tratta, quella della ferrovia Roma-Lido, che continua a vivere situazioni di disagio inaccettabili, denuncia Legambiente. Treni sovraffollati e vecchi, che tendono a rompersi e che non garantiscono la puntualità delle corse, sottolinea il Rapporto (leggi qui il documento).

Il crollo verticale di utenti dal 2014 a oggi è stato tale da causare addirittura la riduzione del 1,8% dei pendolari complessivi nel Lazio, dato in controtendenza rispetto all’aumento nazionale di oltre il 5%.

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“Roma Nord e Roma Lido sono ormai in uno stato disastroso, chiediamo alla Regione di velocizzare l’acquisizione delle tratte per la rigenerazione in moderni treni metropolitani”, sottolinea Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio.

Il Comitato Pendolari della Roma-Lido ha denunciato quotidianamente ritardi e soppressioni delle corse anche nei mesi della pandemia, per carenza di treni funzionanti. Con conseguenti attese in banchina spesso dai venti ai trenta minuti.

In estate, gli utenti hanno protestato per i vagoni del tutto privi del distanziamento sociale, sedute alternate non rispettate e nessun controllo nelle stazioni, né tantomeno sui convogli, da parte del gestore.

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A gennaio 2021 uno degli episodi più gravi: la rottura di un convoglio alle 7:50 di mattina, partito da Ostia e diretto a Roma, ha costretto i passeggeri a scendere ad Acilia. Un disservizio che ha causato prima banchine piene e poi un convoglio affollato con conseguente assembramento da Acilia a Magliana.

“Il trasporto pendolare nel Lazio deve migliorare, per consentire viaggi di maggior qualità a oltre mezzo milione di cittadini”, sottolinea il presidente di Legambiente Lazio.

“Ai pendolari  – afferma Scacchi – va garantito il diritto di viaggiare bene e in sicurezza, anche nei drammatici momenti della pandemia. Continua a essere chiara la differenza tra il servizio migliorato negli anni sulle otto ferrovie regionali e quello disastroso delle linee ex concesse (Roma-Lido, Roma-Nord e Termini-Centocelle, ndR) che si trovano oggi a uno stato terribile a causa della pessima gestione ATAC”.

“Nel bilancio regionale 2019”, denuncia il Rapporto Pendolaria, presentato oggi da Legambiente, “non c’è stato alcuno stanziamento per il trasporto su ferro, mentre Roma Nord e Roma Lido, stanno passando da ATAC a una gestione regionale con Cotral e Astral.

A Roma, conclude il rapporto Legambiente, la riconversione in metropolitane delle linee ferroviarie suburbane Roma-Lido e Roma Nord-Viterbo porterebbe al potenziamento del servizio e all’acquisto di nuovo materiale rotabile, con una frequenza dei treni ogni 8 minuti. Questa dunque la direzione auspicata dall’associazione ambientalista, in vista del passaggio a Cotral di entrambe le linee.

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