Per il Tribunale nessuna mafia per la concessione dello stabilimento Orsa Maggiore Poste

Caso Orsa Maggiore Poste: sette assoluzioni in appello "perché il fatto non sussiste". Tra i prosciolti anche Armando Spada

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Secondo i giudici di Appello della terza sezione del Tribunale di Roma nella vicenda dell’assegnazione dello stabilimento Orsa maggiore di Ostia non ci fu mafia. Assolti i sette imputati dell’inchiesta, tra cui Armando Spada, condannato in primo grado a cinque anni e otto mesi.

Cadute le accuse anche per il luogotenente della Marina Militare Cosimo Appeso; per Matilde Magni, moglie di Appeso; per Ferdinando Colloca; per Damiano Facioni, amministratore della società Bludream; e per l’imprenditore Angelo Salzano.

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I legali hanno reso noto che nei mesi scorsi è deceduto Aldo Papalini, ex direttore tecnico del municipio XIII, difeso dall’avvocato Nicola Madia, che in primo grado era stato condannato a 8 anni e sei mesi.

I giudici della Corte d’Appello hanno fatto cadere per tutti gli imputati le accuse di concussione aggravata dalla mafia, in relazione allo stabilimento Orsa maggiore. Per questo episodio il collegio ha ritenuto «il fatto non sussiste». Rispetto alle fattispecie di falso è stata invece riconosciuta l’intervenuta prescrizione.

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