WhatsApp cambia le carte in tavola: in queste ore una notifica avverte tutti gli utenti della popolare app di messaggistica del globo che sono arrivate nuove regole. Si tratta di un’importante modifica alla privacy policy e ai termini di servizio: i dati e le informazioni affidate alla app saranno ceduti a Facebook.
Se la novità non viene accettata è prevista la sospensione del servizio. In molte nazioni i dati saranno utilizzati ai fini di profilazione e di tracciamento per le offerte pubblicitarie, ma almeno per il momento questo non riguarda i cittadini europei, protetti dalle severe norme sulla privacy approvate dal Parlamento Ue.
Le novità entreranno in vigore dall’8 febbraio, ma sugli smartphone di molti cittadini italiani comincia già a comparire la nuova versione che richiede il via libera ai cambiamenti, relativi in particolare alla gestione dei dati degli utenti del server con connessioni con Facebook.
Al capitolo ‘Società affiliate’ dei termini di servizio, si legge: “Facciamo parte delle aziende di Facebook. In qualità di una delle aziende di Facebook, WhatsApp riceve informazioni da, e condivide informazioni con, le aziende di Facebook come illustrato nell’Informativa sulla privacy di WhatsApp, anche al fine di fornire integrazioni che consentano all’utente di connettere la sua esperienza WhatsApp con altri Prodotti di un’azienda di Facebook, per garantire sicurezza, protezione e integrità nei Prodotti di un’azienda di Facebook e per migliorare le inserzioni e l’esperienza dell’utente”.
Come spesso accade, in molti hanno accettato le nuove regole senza leggere nemmeno una riga. E’ bastato questo per proiettare #Whatsapp nella top 5 delle tendenze su Twitter, con i dubbi di migliaia di persone.
A rassicurare gli utenti europei arriva il portavoce di WhatsApp: “Non ci sono modifiche alle modalità di condivisione dei dati di WhatsApp nella Regione europea (incluso il Regno Unito) derivanti dall’aggiornamento dei Termini di servizio e dall’Informativa sulla privacy”. WhatsApp “non condivide i dati degli utenti dell’area europea con Facebook per le proprie pubblicità“, precisa ancora il portavoce. Le regole imposte dalla Ue, almeno per ora, lo impediscono.
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