Da oggi 50 milioni di cartelle esattoriali si muoveranno in viaggio dall’Agenzia delle Entrate verso le case degli italiani inadempienti verso il fisco. Una pioggia di richieste di pagamento che si abbatte su un’economia, anche familiare, disastrata dagli effetti della pandemia.
E’ scaduta la proroga concessa dal Governo in piena pandemia (leggi qui). A partire da oggi, 2 gennaio, l’amministrazione erariale dovrà inviare ai contribuenti una pioggia di 50 milioni di cartelle esattoriali. Si tratta, nel dettaglio, di 35 milioni atti di riscossione (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) sospesi nel 2020 ai quali si aggiungono quelli di inizio 2021, più 15 milioni di accertamenti e le lettere di compliance. A ottobre (leggi qui) i dati forniti dal MEF (Ministero Economia e Finanza) indicavano che gli interessati dagli avvisi fiscali di riscossione erano 18 milioni: sono raddoppiati in tre mesi?
Il governo ha già annunciato che per evitare il “peso” degli obblighi sanzionatori in un’economia in ginocchio, punterebbe a una nuova rottamazione. Provvedimenti che potrebbero arrivare a gennaio con un nuovo decreto Ristori. Nel frattempo si potrà comunque richiedere la rateizzazione.
Quindi, in assenza di una rapido intervento del Governo, la macchina fiscale si rimetterà in moto. «Penso che serva una rottamazione ‘quater’ per gli anni dal 2016 al 2019 per dare respiro a quei contribuenti con morosità incolpevoli. – spiegava ad esempio giorni fa la viceministra dell’Economia, Laura Castelli (M5s) – Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle». Uno stop che si voleva inserire in Manovra ma che è stato previsto solo per la zona sismica di Ischia. Indubbiamente lo ‘stop’ ha creato un notevole buco per l’erario: il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attività di accertamento e controllo nei primi 10 mesi dell’anno – spiegava il Mef – si è attestato a 6,8 miliardi nei primi 10 mesi con un calo di 3 miliardi, pari a -30,8%. Ma contemporaneamente i ‘danni’ economici da Covid hanno imposto all’esecutivo di agire anche attraverso i ristori e quindi nuovi esborsi.
La situazione intanto non è certo sfuggita all’opposizione: «Ci sono 30 milioni di cartelle esattoriali di piccolo importo, che da domani rischiano di arrivare a casa di milioni di famiglie di italiani, sarebbe il modo peggiore di cominciare l’anno. – ribadisce Matteo Salvini – Le proposte della Lega sono concrete e sono già depositate in parlamento: pace fiscale, rottamazione a lungo termine e saldo e stralcio». Anche da Forza Italia, Sestino Giacomoni parla di «virus della riscossione» e chiede uno stop per tutto il 2021 e una nuova rottamazione. Sta di fatto che quelle contestate dall’amministrazione sono cifre che riguardano tasse non pagate non in periodo Covid. Quindi andrebbero comunque pagate.
CHIEDERE INTANTO LA RATEIZZAZIONE
In attesa delle decisioni del governo ci si può comunque tutelare ricorrendo alle regole attuali. In particolare la rateizzazione.
La possibilità di rateizzare le cartelle, di qualsiasi importo, è concessa a tutti coloro che si trovano in difficoltà economica e non possono versare quanto dovuto in un’unica soluzione. A fronte delle difficoltà generate dall’emergenza sanitaria, fino al 31 dicembre 2021 sono previste ulteriori misure a favore dei contribuenti. Tolleranza fino a 10 rate. Coloro che hanno una rateizzazione in essere al 31 dicembre 2020 o che presentano una nuova domanda entro il 31 dicembre 2021, possono usufruire delle agevolazioni previste dal decreto Ristori che ha concesso la possibilità di saltare fino a 10 rate (anziché le 5 ordinariamente previste) prima della decadenza dalla dilazione. Per debiti fino a 100 mila euro più facile presentare la domanda.
Per le richieste presentate entro il 31 dicembre 2021, il decreto Ristori ha elevato da 60 a 100 mila euro la soglia di debito per il quale basta una domanda semplice per ottenere un piano a rate senza la necessità di dover presentare la documentazione che attesti lo stato di difficoltà economica, con l’ammissione automatica alla dilazione ordinaria fino a 6 anni (72 rate). Decaduti riammessi senza versamento arretrati.
Può presentare una richiesta di dilazione anche chi era decaduto da una precedente rateizzazione prima della fase emergenziale, ma senza il vincolo del versamento delle rate scadute. Stessa possibilità anche per i decaduti dalle rottamazioni degli anni scorsi che possono rateizzare le somme ancora dovute. Stop alle procedure: la richiesta di rateizzazione comporta il blocco dell’avvio di nuove procedure di recupero (come fermo amministrativo, ipoteca o pignoramento).