Graffiti e letteratura fusi in un'opera di Street Art che ha trasformato l'aspetto della Stazione Lido Nord, restituendo ai cittadini la bellezza rubata dal cemento
La stazione Lido Nord della ferrovia Roma-Lido, a Ostia, rinasce: trasformata grazie a un’opera di Street Art che fonde storia, graffiti, arte e letteratura, per restituire ai cittadini e ai pendolari quella bellezza rubata dal cemento di una struttura architettonica che ricorda quasi la corrente del brutalismo degli anni Settanta.
Sul lato della stazione di via Ostiense il collettivo Subword ha terminato oggi, 31 dicembre, la realizzazione del gigantesco graffito che rappresenta in maniera simbolica l’opera che ha permesso la nascita di Ostia: la bonifica delle paludi realizzata dagli scariolanti ravennati, a fine Ottocento.
L’imponente murales si intitola “Ne-Os, storia di un futuro”: si tratta della più grande opera di Street Art mai realizzata sul territorio del Decimo Municipio.
Un graffito che unisce il linguaggio pittorico murale a quello poetico-performativo: partendo dalla storia della bonifica delle paludi ostiensi di fine ‘800, il disegno raffigura l’impresa dei “Telonauti”, un gruppo di viaggiatori nel tempo dediti a un’opera di trasformazione e rinnovo della storia dell’umanità.
Come gli scariolanti ravennati prosciugarono dal fango una terra malsana e abbandonata, rendendo possibile la nascita di Ostia moderna, “così in un futuro prossimo i telonauti, con lo stesso coraggio e uguale spirito di sacrificio e di cooperazione, gestiranno l’immensa mole di dati digitali che sostanzia la nostra epoca“, sottolineano gli autori del graffito in una nota, “scegliendo di salvarne solo una piccola parte con la quale ri-costruire l’orizzonte di senso di un mondo nuovo”.
IL VIDEO:
“I granelli di terra melmosa nelle carriole di allora, nel dipinto diventano l’ammasso di lettere digitate che infesta la palude dell’informazione in cui si è tramutata la coscienza collettiva contemporanea, lettere da loro in parte rimosse e in parte riutilizzate per formulare un nuovo linguaggio della trasformazione”, spiega il collettivo Subword.
All’interno del dipinto è inserito un QR-code che, scannerizzato, permette di connettersi a un video-poetry che illustra teatralmente il significato dell’opera. E’ sufficiente inquadrare sul posto il QR-code con l’apposita app del cellulare, presente di default negli smartphone.
La spinta al cambiamento in meglio del reale costituisce quindi il fulcro semantico dell’intero lavoro. “Un cambiamento consapevole e pro-attivo: consapevole perché si nutre della memoria del passato storico, sociale e culturale di un luogo che vanta più di due millenni di storia; pro-attivo perché filtra, integra e proietta tali conoscenze verso l’edificazione di una realtà collettiva nuova e meglio evoluta”, affermano gli artisti del collettivo.
Attorno al tema cardine si diramano molteplici messaggi, come ad esempio i valori del dialogo, dell’incontro o del viaggio. “Tutti in sintonia con il campo simbolico proprio della stazione e sempre lanciati lungo un doppio binario interpretativo: locale, collegato alla storia e alla tradizione del territorio, e globale, capace cioè di fornire un messaggio universale”, prosegue il collettivo Subword.
Il progetto è stato promosso dall’Assessorato alla Cultura del Decimo Municipio di Roma e interamente finanziato dall’Amministrazione municipale. Il lavoro degli artisti è stato eseguito a titolo gratuito e donativo.
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