Natale, Capodanno e Santo Stefano senza restrizioni: cade la linea dura del governo per prevenire una nuova ondata di contagi. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte apre a una modifica dell’ultimo Dpcm: sì agli spostamenti tra comuni diversi. A Palazzo Chigi si lavora a un nuovo provvedimento che inserirà la possibilità di muoversi durante le feste natalizie, esclusa invece dal Decreto entrato in vigore il 4 dicembre scorso.
Lo stop agli spostamenti tra comuni diversi per i giorni del 25 e 26 dicembre e il 1°gennaio, inserito del provvedimento del capo del governo, ha suscitato l’opposizione di diversi sindaci e alcuni parlamentari della maggioranza. Il capogruppo del Pd in Senato Andrea Marcucci è il leader della fronda che spinge per un’apertura del governo a una modifica delle restrizioni per Natale e Capodanno.
“Spero ancora di riuscire a modificare il decreto del Governo, per allargare il raggio degli spostamenti di chi vive nei piccoli Comuni, durante le giornate del 25, 26 dicembre e 1 gennaio”, dichiara Marcucci. “L’Italia non è fatta solo di grandi città. Lunedì spero che la maggioranza abbia una proposta concreta da sottoporre al Governo, durante la riunione dei capigruppo in Senato”, sottolinea il senatore dem.
Con lui anche Italia Viva: la ministra renziana Teresa Bellanova e il deputato Davide Faraone sono in pressing sul premier per rendere possibili le visite tra familiari che abitano in comuni diversi per venire incontro alle esigenze dei cittadini che abitano neelle piccole città e nei paesi.
Il presidente del Consiglio Conte incontrerà i capigruppo della maggioranza al suo rientro dal Consiglio europeo di Bruxelles. Il capo del governo ha fatto sapere di essere disponibile a modificare il Dpcm, oppure ad aggiornare le Faq del governo con le indicazioni sulle regole e i divieti introducendo un’interpretazione estensiva delle situazioni di necessità che giustificano lo spostamento tra Comuni.
C’è “un problema più serio rispetto al dibattito sul divieto di spostamenti fra Comuni” nei giorni di Natale e Capodanno, avverte Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. “Una questione su cui mi avventuro sapendo che sarebbe meglio non farlo: è il problema dei grandi spostamenti Nord-Sud, come pure dei ritorni dall’estero”. Il “ritorno di tanta gente che vive fuori casa per lavoro o per studio è un problema. Serve prudenza”, sottolinea Galli.
Quanto allo stop imposto agli spostamenti anche fra Comuni nei giorni del 25 e 26 dicembre e del 1 gennaio, “mi rendo perfettamente conto – osserva il primario – che a molti possa dare fastidio e non illegittimamente”. Ma forse “sarebbe meglio che le persone assumessero quella che è l’indicazione importante: a Natale stiamo a casa, perché quella in cui ci troviamo non è una situazione che ci permette di condurre le danze come le abbiamo sempre condotte”, conclude il professore.
Sulla linea rigorista anche Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute. “Dal profondo del cuore la penso come la cancelliera Angela Merkel. È doloroso, ma il modo migliore per onorare il Natale è fare in modo che il numero dei decessi scenda”, osserva Zampa. “Prima di cambiare quelle regole ci si dovrebbe documentare su quanto è successo negli Stati Uniti e il numero di nuovi contagiati provocati dal festeggiamento del giorno del Ringraziamento”, conclude la sottosegretaria.
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