Mercatini, stop anche a Natale. Il grido di allarme degli organizzatori: “Le attività devono riaprire”

Mercatini in ginocchio

Gli organizzatori di eventi (mercatini e fiere) lanciano un grido disperato. Il settore è in ginocchio: non ci saranno nè mercatini natalizi, nè bancarelle per la Befana.   Anche nel nostro territorio esistono tante realtà in sofferenza. Ad Ostia i mercatini socio-culturali  di via Vannutelli e di via delle Repubbliche Marinare, e a Casal Palocco il mercatino di piazza Filippo il Macedone, sono interrotti ormai da cinque settimane.  Ma ora con lo stop per Natale la situazione si fa ancora più drammatica.

Stop ai mercatini, Pollak: “Non siamo figli di un Dio minore”

A lanciare l’allarme in maniera accorata è il Presidente nazionale di UNOE (Unione Nazionale Organizzatori di Eventi), Alessandro Pollak che afferma: “Sono passati mesi da quando questa terribile pandemia è entrata a far parte della nostra vita. Nei primi tempi siamo stati chiusi, poi abbiamo ripreso a lavorare rispettosi delle regole, delimitando le aree, creando percorsi obbligati, contingentando i partecipanti, misurando le temperature, imponendo mascherine e disinfezione delle mani insomma facendo tutto il possibile (anche con una importante remissione economica) ma convinti che tutto ciò servisse a tutelare la salute pubblica e a difenderci da questo grande nemico invisibile”.

“Nonostante questo siamo stati costretti a chiudere in nome di questa pandemia che dilagava e colpiva tanti, troppi cittadini. Abbiamo capito, accettato e anche rinunciato a combattere per far valere i nostri diritti convinti che i sacrifici sarebbero stati utili per uscire da questo maledetto periodo. Ma poi, piano piano, ci siamo guardati intorno e ci siamo resi conto che il nostro era ed è un inutile sacrificio”.

Perché i mercatini artigianali, le piccole fiere all’aperto non si possono svolgere quando, poi si inaugurano centri commerciali al chiuso con più di 4000 partecipanti addirittura in fila per delle ore senza alcun rispetto delle regole e si concede la riapertura nei fine settimane nelle zone gialle?

Prosegue Pollak: “ Sinceramente non riusciamo a comprendere che differenza ci sia fra il mercatino organizzato all’aperto da professionisti rispetto a quello organizzato da una Amministrazione Comunale e che differenza ci sia tra un mercatino rionale che vende alimentari rispetto ad altre tipologie di vendita mercatale e espositiva organizzata all’aperto”.

“E’ quello che si può constatare passeggiando per i vari quartieri di Roma e visitando i vari mercatini rionali (non solo di frutta e verdura) organizzati dal comune e spesso non del tutto adeguati alle norme che prevedono il rispetto anti-Covid 19, ma anche in altre città d’Italia – spiega Pollack – ci chiediamo se a fronte di quanto sopra enunciato e a fronte di ciò che stiamo vivendo non siano stati lesi diritti di una intera categoria.
Gli operatori del settore chiedono solo il diritto di poter lavorare rispettando tutte le misure di sicurezza necessarie e per le quali non sono secondi a nessuna altra categoria”.

Infine, l’appello alla politica: “La politica ha il dovere di dare una risposta a questo nostro appello per salvaguardare l’economia derivante dalle nostre attività e mettere in tranquillità le famiglie dei nostri operatori, se è vero, come noi ci auspichiamo, che nessuno sarà lasciato solo finche questa pandemia ci condizionerà le attività quotidiane” conclude Pollak.

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