“Salvate i pini di Roma e del litorale dal rischio estinzione” (VIDEO)

Oltre un milione di pini a Roma sono a rischio estinzione. Aggrediti da un parassita endemico, la cocciniglia tartaruga ovvero Toumeyella Parvicornus, e vittima di noncuranza della pubblica amministrazione, queste conifere rischiano di sparire presto dalla città e dalle ampie pinete del litorale.

A sostenerlo sono ben trenta associazioni e comitati romani, regionali e nazionali – tra i quali Italia Nostra, Cittadinanzattiva, Vas ambiente e società – le quali hanno inviato un ultimo appello al Ministero dell’Agricoltura e al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Lazio e a Roma Capitale per chiedere interventi immediati ed efficaci per salvare dall’attacco della Toumeyella Parvicornus un patrimonio di milioni di pini domestici vicini all’estinzione lungo l’intero versante tirrenico e nella Capitale d’Italia, «per la colpevole mancanza di cure da parte degli organi preposti».

Già in questo articolo a luglio avevamo rilanciato l’allarme di Italia Nostra sull’assalto di questo parassita nelle pinete del litorale, tra Ostia e Fregene, mentre risale a ottobre l’avviso di uno dei più grandi esperti agronomi d’Italia, Leonardo Perronace, che scoprì l’esplosione del fenomeno lungo la via Cristoforo Colombo, via d’accesso verso Roma dal litorale (leggi qui). E a settembre la senatrice Loredana De Petris ha presentato un’interrogazione rimasta inascoltata (leggi qui).

Mobilitazione generale dunque, mentre l’iniziativa è lasciata praticamente ai privati, in particolare all’Ordine degli Agronomi, e il Campidoglio ha avviato solo una piccola sperimentazione con i pini del Roseto dell’Aventino.

I pini di Roma immortalati dall’antichità nei dipinti e cantati dalle famosissime note di Ottorino Respighi hanno i giorni contati. Il paesaggio romano sarà sottoposto ad una trasformazione epocale con la negazione di un fondamentale aspetto identitario e del suo più splendido iconema. Si tratta di oltre un milione di alberi nella città di Roma e dintorni (come stimato dal Servizio Giardini) e così anche i giardini ed i parchi definiti «Musei Viventi» dalla Carta Internazionale del Restauro dei Giardini di Firenze, alberi vincolati e monumentali, si apprestano a diventare solo un mesto ricordo.

Villa Borghese, Villa Pamphili, Villa Ada, Villa Glori, il Gianicolo, Villla Torlonia, l’Area archeologica Centrale, Appia, Ostia Antica, Pineta Sacchetti, le Riserve, le pinete litoranee come quelle di Fregene, Maccarese, Castelfusano e Ostia. I pini della Caffarella, dell’Axa, di Casal Palocco, Infernetto, Mostacciano, l’Eur, la Garbatella, Corso Trieste, Saxa Rubra, sono già stati infestati o a rischio imminente. Secondo le associazioni non esisterebbe neanche una mappatura del fenomeno da parte del Servizio Giardini del Comune di Roma.

Il parassita, la Toumeyella Parvicornus o Cocciniglia Tartaruga, descritto dai Servizi Fitosanitari come molto aggressivo e con riproduzione esponenziale, dopo essere approdato nel 2014 dall’America in Campania, lasciando dietro di sé la devastazione, dal 2018 è arrivato nel Lazio . «Da 6 anni le Istituzioni continuano ad essere cieche e sorde agli appelli dei cittadini e non prendono le dovute misure necessarie e urgenti, ed inoltre, data la gravità e la complessità delle cure, non si ha certezza dei consistenti fondi da destinare al contrasto dell’epidemia».

Un appello dal titolo “Sos #alberi nostri: salviamo il paesaggio di Roma” è stato lanciato su una piattaforma online e si può sottoscrivere come petizione raggiungendo questa pagina. Ha superato quota mille il numero di firme raccolte. I firmatari dell’appello chiedono interventi fattivi, risposte e atti entro e non oltre 30 giorni, chiarendo che se dovesse prodursi tale catastrofe ricorrerebbero in ogni luogo deputato a difendere i loro diritti.

redazione@canaledieci.it

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