Piove negli alloggi di fortuna ricavati nei negozi di via Antonio Forni, a Ostia. Il Comune non fa manutenzione nelle palazzine, figuriamoci nei locali commerciali occupati. Il servizio di Fausto Trombetta.
A Ostia Nuova famiglie costrette a vivere in condizioni drammatiche, in attesa dell’assegnazione di una casa popolare
Locali commerciali fatiscenti e insalubri, utilizzati come alloggi di fortuna: se prima a vivere in queste condizioni di estremo disagio erano gli immigrati del Sud-Italia, oggi sono quelli del Sudamerica.
La storia dunque si ripete. E il dramma sociale accade in via Antonio Forni, a Ostia. Gli occupanti dei negozi sanno bene di non poter avanzare pretese perché abusivi, ma resta il fatto che alla fine del 2020 ci sono ancora persone costrette a vivere in situazioni indegne di un Paese civile e di una capitale europea: con l’acqua che scende a catinelle dal soffitto, e allaga ogni cosa.
“Io abito qui dal 2004, con mia figlia che adesso ha 25 anni”, spiega una donna, da anni in attesa dell’assegnazione della casa popolare. “Dopo il riavvio del riscaldamento condominiale sono scoppiati i tubi, e dentro casa piove continuamente”, racconta. “Un problema che si è aggiunto a quello delle perdite pre-esistenti, mai risolte. Da un anno la situazione è peggiorata”.
Ovviamente, questi inquilini “speciali” hanno inviato Pec a tutti gli indirizzi mail dei vari dipartimenti capitolini, senza tuttavia ottenere risposta. In molti casi, le comunicazioni sono tornate indietro per problemi di natura tecnica, quindi nessuno le ha nemmeno mai ricevute.
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