Grande Roma

Ama, nella prima metà di novembre quasi mille morti in più a Roma

Cresce in modo preoccupante il numero di morti a Roma. Per questo motivo l’Ama, l’azienda partecipata comunale che si occupa di cimiteri, ha varato norme più stringenti per la cremazione. Novembre sta facendo registrare un incremento di oltre il 60% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

E’ allarmante la crescita dei decessi a Roma, un fenomeno che sta mettendo in crisi l’Ama che si occupa dei cimiteri capitolini. Nonostante i provvedimenti assunti a ottobre (leggi qui) e in attesa delle assunzioni in itinere (leggi qui), l’azienda non riesce a far fronte all’ingente richiesta di cremazioni. In una nota ufficiale, infatti, il responsabile dei Cimiteri Capitolini, ingegner Fabrizio Ippolito, segnala che alla data odierna “sono presenti presso la camera mortuaria del cimitero Flaminio circa 1250 tra salme e resti mortali in attesa di cremazione”.

La statistica segnalata relativamente all’incremento della mortalità tra l’anno in corso e quello precedente è impressionante. L’Ama ha registrato per il mese di ottobre 3040 decessi totali contro 2398 dello scorso anno pari a 642 morti in più ovvero il 26,8%. Nei primi 18 giorni di novembre, poi, la mortalità è ulteriormente cresciuta: fino a quella data sono stati quest’anno 2351 contro i 1438 di un anno fa, quindi 913 in più pari a un incremento del 63,5%.

Alla luce di queste statistiche allarmanti e nell’intento di mantenere alta l’attenzione per le norme anti-covid, l’Ama ha deciso che dal 1° dicembrele domande per cremazione provenienti da funerale dovranno essere inderogabilmente presentate entro 5 giorni feriali dalla data del decesso”.

Anche per fare fronte all’esigenza di nuovi spazi nei quali conservare le salme in sicurezza, l’Ama ha sollecitato l’amministrazione comunale ad assumere iniziative in ordine alla possibilità di costruire nuovi padiglioni al servizio della camera mortuaria.

redazione@canaledieci.it