Visite domiciliari covid-19, i medici di famiglia non mollano

Screening di massa attraverso i medici di famiglia

Visite domiciliari covid-19: cresce l’attività domiciliare di contrasto al coronavirus da parte delle Uscar (Unità Speciale di Continuità Assistenziale Regionale). Il vice presidente dell’Ordine dei medici di Roma Pier Luigi Bartoletti ha spiegato il potenziamento del servizio.

Cresce l’attività domiciliare di contrasto al coronavirus da parte delle Uscar (Unità Speciale di Continuità Assistenziale Regionale) composte da medici di medicina generale, specialisti e infermieri. Lo ha annunciato il vice presidente dell’Ordine dei medici di Roma Pier Luigi Bartoletti che ha spiegato che non ci sarà nessun rallentamento dopo sentenza del Tar. Secondo il tribunale amministrativo infatti medici di famiglia non devono visitare i pazienti Covid a domicilio, ma il compiuto spetta solo alle Unità Speciali.

Visite domiciliari covid-19, i medici di famiglia non mollano

Bartoletti ha parlato di un potenziamento del servizio con mille  visite a settimana effettuate.

«Le équipes  Usca-r sono ulteriormente aumentate – ha spiegato Bartoletti –  oggi ne sono in circolazione complessivamente 40. Poco più della metà di esse sarà operativa presso i drive-in , le restanti 18 invece saranno  in giro per le strade di Roma e provincia. Non c’è dunque alcun rallentamento legato al discusso pronunciamento del Tar avverso il quale la Regione ha ricorso presso il Consiglio di Stato. I medici di medicina generale ed i giovani medici sono al lavoro come tutti i giorni.»

«In particolare oggi gli equipaggi coordinati dall’Ares sono sei. Andranno nelle case dei pazienti che hanno chiamato il 118, per verificarne  lo stato di salute. I dati dicono che il 90% di quelli segnalati dal servizio d’emergenza e visitato dalle Usca-r non ha fatto ricorso al pronto soccorso. Dodici invece i team dedicati alle visite domiciliari su richiesta delle Aziende sanitarie. Di queste un equipaggio è dedicato alla Asl Rm 2, uno a quello della Asl 3, uno invece è destinato alla visite domiciliari dove è necessario effettuare ecografie polmonari urgenti.»

«In genere ogni equipaggio effettua dalle 15 alle 20 visite – conclude Pier luigi Bartoletti –  le ecografie invece vengono eseguite con una dotazione portatile che utilizza lo schermo del tablet o dello smarthfone. Tecnologie all’avanguardia per la sanità territoriale del futuro e che nel Lazio i medici stanno costruendo. Solo così si permetterà ai colleghi che operano negli ospedali di poter lavorare al meglio delle loro enormi potenzialità e possibilità . Complessivamente ogni settimana i medici delle Usca-r effettuano circa mille visite e con le nuove assunzione gli equipaggi dedicati al domiciliare negli ultimi mesi sono più che raddoppiati. I consumi di materiali per la sicurezza delle nostre equipe sono simili a quelle di un reparto di rianimazione.»

 

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